Bonus bici, parla il ministro Costa: «Mi scuso per i disagi, ma giuro che pago tutti. Dal 9 novembre riattiviamo la piattaforma» – L’intervista
«Mi scuso per gli inciampi tecnici ma giuro che pago tutti». A parlare a Open è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa dopo il click day di ieri. Un bonus mobilità – per bici e monopattini – molto chiacchierato a causa di numerosi problemi tecnici, dal sito buonomobilita.it irraggiungibile nelle prime ore al contatore fermo, dalle file d’attesa interminabili allo SpidPoste che non ha funzionato per larghi tratti. «Mi avevano detto che il sistema avrebbe retto e, invece, nelle prime ore della mattinata è andato in ginocchio. Mi sono arrabbiato, ci sono rimasto molto male. Ho preso tanti di quei “ceffoni” ieri…», dice Costa.
I numeri parlano da soli: 4.500 clic al minuto, quasi 600mila buoni erogati (tra voucher e rimborsi, per l’esattezza sono in tutto 590.188). Dei 215 milioni messi a disposizione dal ministero ne sono stati spesi 99 milioni in rimborsi, 116 milioni in voucher. Tutto in 24 ore: i fondi sono già finiti.
Come ottenere il buono mobilità dal 9 novembre
Da qui l’idea del ministro – anticipata a Open – di riattivare il portale, dal 9 novembre al 9 dicembre. Nessun «click day», dunque. In un mese, ci spiega, chi ha già acquistato la bici o il monopattino (tassativamente dal 4 maggio al 3 novembre 2020), potrà caricare i propri dati personali, compresa la fattura o lo scontrino parlante, per ottenere il rimborso. «Ho bisogno di sapere quanti sono gli utenti e quanto hanno speso, così da predisporre l’esatta cifra», ci dice.
Anche in questo caso gli stanziamenti, che saranno «inseriti probabilmente nella legge di bilancio», verranno dalle aste verdi. Dunque nessun ulteriore esborso per lo Stato, già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria. Questi rimborsi saranno erogati nei primi mesi del 2021: «Tra gennaio e febbraio. Chiedo, quindi, di aspettare altri tre mesi ma verrete pagati. Manterrò la promessa», garantisce il ministro.
I «furbetti» dei voucher
Intanto chi ha già ottenuto il buono riceverà entro 10 giorni lavorativi sul proprio conto corrente l’importo dovuto (il 60% della spesa sostenuta fino a un valore massimo di 500 euro) mentre chi ha generato il voucher potrà spenderlo entro 30 giorni. Anche online. Ci sono però già i primi furbetti. E lo sa bene il ministro che è stato generale dei Carabinieri: «Abbiamo scoperto che c’è già chi vende i voucher online. Non posso accettare che qualcuno lucri su questa iniziativa. Quindi fate attenzione, la Guardia di Finanza è stata già avvertita».
Basta andare su Subito.it per vederlo coi propri occhi: «Vendo per impossibilità di acquisto voucher di 500 euro da spendere per un monopattino o simili. L’acquisto avverrà in mia presenza, lo cedo per 200 euro», scrive un utente. Tra l’altro verranno disposti «controlli a campione anche per capire se ci sono state manovre truffaldine» nel caricamento dei dati. Chi non ha barato, invece, verrà rimborsato nei termini previsti, senza attendere ulteriori email di conferma.
«Non ho buttato soldi»
E guai a dire che investire su bici e monopattini significa «buttare soldi»: «A chi lo dice, rispondo “studiate”. Quei fondi arrivano dalle aste verdi che il ministero può utilizzare solo in questo modo. Insomma, non possono andare ad ospedali o lavoratori che hanno perso il lavoro. Anzi, vi dirò di più, se non li spendo, devo pure restituirli all’Unione Europa. Vi pare giusto?». Infine, c’è un aspetto da non sottovalutare: come più volte ribadito, il buono mobilità da una parte ha incentivato l’acquisto di mezzi ecologici, dall’altra ha dato una boccata d’ossigeno all’economia. Nella produzione delle bici solo in Italia «lavorano 28 mila persone con 3 mila aziende» su tutto il territorio nazionale.
«È uno dei pochi settori che, durante il lockdown, ha assunto persone, tutte giovani», spiega Costa. Dopo l’annuncio che il governo avrebbe restituito il 60% della spesa effettuata, c’è stato un vero e proprio assalto ai negozi con scaffali vuoti e bici e monopattini introvabili per settimane. Adesso la vera sfida – conclude Costa – è quella di aumentare le piste ciclabili, «portandole a 20 mila km in tutta Italia». «Ci stiamo lavorando con la ministra Paola De Micheli. Il mio obiettivo è che diventi la normalità andare in bici o in monopattino da casa a scuola o da casa a lavoro», conclude.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/CIRO FUSCO
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