Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «La suddivisione delle Regioni in fasce? Conosciamo i criteri, ma non come vengono usati»
I criteri in tutto sono 21 e molti abbiamo imparato a conoscerli negli ultimi mesi. C’è l’indice Rt, che misura la forza d’espansione dell’epidemia di Coronavirus, c’è la saturazione delle terapie intensive, per capire quanto è sotto pressione il sistema sanitario, e c’è la percentuale di positivi per tamponi effettuati. Ventuno criteri che, come ha spiegato il premier Giuseppe Conte, vanno a definire la “formula” sulla base di cui viene decisa la suddivisione delle Regioni italiane in fasce di rischio, con conseguenti chiusure differenziate.
Non è chiaro però quanto ciascuno di questi criteri pesi di preciso nella scelta delle Regioni da chiudere, dice a Open il matematico Giovanni Sebastiani, che attraverso le mappe che pubblichiamo in questo articolo mostra come la percezione del rischio può cambiare a seconda di come i parametri vengono utilizzati.
Partiamo dai dati del bollettino odierno. Lei e altri nei giorni scorsi ha parlato di segnali di speranza.
«Dai dati di oggi si vede che la linea dei nuovi contagi si è piegata e si è allungato anche il tempo di raddoppio, il periodo in cui raddoppiano i casi di Coronavirus registrati ogni giorno. Arrivano buoni segnali anche per quanto riguarda i ricoverati con sintomi: il dato ha smesso di accelerare».
Tra i dati di ieri ci sono però dei valori anomali che riguardano le terapie intensive.
«Sì, c’è stato un rialzo sensibile. Io credo che sia dovuto a degli errori che hanno cumulato dei vecchi casi non registrati. Questi salti in precedenza li vedevo quando una serie di nuovi casi positivi veniva registrata nello stesso giorno. Non vorrei che questo balzo fosse legato al nuovo Dpcm».
Cosa pensa dei criteri che verranno usati per scegliere se chiudere o meno una regione?
«Conosciamo quali criteri sono stati scelti ma non quanto pesano nel giudizio complessivo che definisce in che fascia inserire una Regione. Pesano di più le terapie intensive o l’Rt? Quanto pesa il rapporto di positivi sui casi testati? Per questo ho realizzato due mappe. Una con la percentuale di saturazione delle terapie intensive in cui si vede chiaramente come la provincia di Bolzano sia la più alta in Italia come numero di posti occupati sul totale dei posti disponibili. Un’altra invece mostra la percentuale di nuovi tamponi positivi nell’ultima settimana. Qui il Piemonte non è messo così male ma è stato collocato comunque in fascia rossa. La Calabria inoltre ha i valori piu’ bassi di entrambi i parametri eppure risulta in fascia rossa. Sarebbe auspicabile che per ciascuna regione fossero pubblici i valori di ciascuno dei 21 criteri, nonche’ la funzione di essi e relative soglie usati per individuare le regioni appartenenti alle tre fasce».
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