Quali restrizioni per quali Regioni: tutte le misure previste nelle fasce rossa, arancione e gialla
Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta sono state inserite nella fascia rossa, classificate come Regioni maggiormente a rischio e dunque sottoposte alle restrizioni più severe. Puglia e Sicilia sono invece in fascia arancione. Tutte le altre appartengono alla fascia gialla. Questa la divisione annunciata dal premier Giuseppe Conte e fissata dal ministero della Salute con l’ordinanza firmata da Roberto Speranza. Il documento che divide l’Italia in tre aree di rischio ha validità di 15 giorni, a partire da venerdì 6 novembre, data in cui entra in vigore il nuovo Dpcm anti-Covid. Durante la conferenza stampa di presentazione delle misure restrittive, il premier Conte ha precisato che la suddivisione è stata fatta sulla tenendo conto di 21 diversi parametri.
«In queste settimane i contagi sono aumentati in modo imponente. Dobbiamo fare ogni sforzo per rallentarne la corsa – sono le parole di Speranza che accompagnano il documento -. Per questo stasera ho firmato una nuova ordinanza con misure restrittive per le regioni che i nostri tecnici hanno individuato come quelle più a rischio», si legge nel suo ultimo post pubblicato su Facebook. «Il Covid-19 ci ha insegnato che dobbiamo agire in fretta e in modo deciso. Non c’è spazio per incertezze e polemiche – ha concluso il ministro – So che queste scelte comportano sacrifici e difficoltà, ma sono l’unica strada per piegare la curva. Uniti ce la faremo».
L’ordinanza del ministero che definisce le aree di rischio
Le restrizioni fascia per fascia
Nella fascia gialla è prevista, tra le altre cose, la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e quella di musei e mostre, la riduzione fino al 50% del trasporto pubblico. Nelle Regioni arancioni, si aggiunge la chiusura di bar e ristoranti, sette giorni su sette. Previsto anche il divieto di spostamenti all’interno della Regione. Nella fascia rossa, infine, divieto di ogni spostamento anche all’interno dei singoli Comuni se non per comprovati motivi (vengono citate esigenze lavorative, di studio e di salute) ed estensione della didattica a distanza a seconda e terza media. Ecco, di seguito, il dettaglio, fascia per fascia.
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