«Contate tutti i voti» in Arizona, «Stop allo spoglio» in Michigan: le giravolte dei sostenitori di Trump – Il video
Centinaia di sostenitori di Donald Trump, alcuni dei quali armati di fucili e pistole, stanno protestando in Arizona mentre prosegue lo spoglio dei voti delle elezioni presidenziali. A Phoenix il centro di conteggio è stato circondato dai manifestanti e gli scrutatori hanno dovuto chiudersi dentro per motivi di sicurezza. Ma contrariamente a quanto avvenuto in Michigan e Pennsylvania, dove i repubblicani chiedono di fermare lo spoglio al grido di «Stop the count!», frase twittata questa mattina dallo stesso presidente, nella capitale dell’Arizona il popolo di Trump urla «Count the votes!», ovvero contate i voti.
Una contraddizione che si spiega col fatto che mentre nei primi due Stati l’obiettivo è impedire la proclamazione ufficiale della vittoria di Joe Biden, ormai data praticamente per certa, in Arizona i manifestanti sperano ancora che il loro beniamino possa recuperare, e che possa farlo proprio grazie ai voti postali contestati altrove. In Arizona le schede ancora da scrutinare sono 450 mila, di cui 300 mila provenienti dalla contea di Maricopa, la più popolosa dello Stato, e il margine di Biden si è ridotto da 200 mila a circa 68 mila preferenze. Intanto al tweet di Trump ha risposto, in maniera speculare o opposta, la candidata dem alla vice presidenza Kamala Harris.
Un secondo tweet di Trump («Any vote that came in after election day will not be counted!») è stato invece moderato dal social media: il post è stato coperto perché ritenuto fuorviante, visto che fa volutamente confusione tra le operazioni di scrutinio dei voti, che possono estendersi anche oltre l’Election Day, e l’atto di votare entro la data stabilita. «Some votes may still need to be counted», è infatti la precisazione riportata da Twitter, nel rispetto delle sue linee guida.
Video: Twitter / @KimPowellTV e @FirestoneMike
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