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Bugie e accuse infondate: va in onda la rivolta delle tv americane contro Trump

06 Novembre 2020 - 13:37 Davide Gangale
I principali network hanno interrotto la diretta del presidente in carica. Non era mai successo. Perché parlare di brogli senza fornire alcuna prova significa fare disinformazione

That’s the press, baby. The press! And there’s nothing you can do about it. Nemmeno se sei Donald Trump, verrebbe da aggiungere, osservando il trattamento riservato dai principali network televisivi americani – Msnbc, Abc, Cbs, Cnbc ed Nbc – all’ultimo discorso del presidente degli Stati Uniti. La falsa pretesa di aver vinto le elezioni «se si contano i voti legali» e non quelli «illegali», e le accuse di brogli rivolte ai democratici senza fornire alcuna prova hanno provocato una reazione destinata a lasciare il segno nella storia del giornalismo: per la prima volta, infatti, un capo della Casa Bianca ancora in carica è stato bruscamente interrotto mentre parlava in diretta. E non da un solo conduttore, visto che la scelta è stata praticamente unanime da parte di diverse testate tv.

«Ci troviamo ancora una volta nell’insolita posizione di dover non solo interrompere il presidente degli Stati Uniti, ma anche di doverlo correggere», ha scandito Brian Williams sugli schermi della Msnbc, «non abbiamo nessuna evidenza di voti illegali e non siamo a conoscenza di alcuna vittoria da parte di Trump». Ancora più diretto Shepard Smith, anchorman della Nbc e della Cnbc: «Interrompiamo il discorso del presidente perché ciò che sta dicendo, in larga parte, è assolutamente falso. E noi non possiamo consentire che vada avanti».

Cnn e Fox News hanno deciso di trasmettere integralmente il discorso di Trump, ma al termine della messa in onda Jake Tapper, giornalista della Cnn, ha affondato il colpo: «Che notte triste per gli Stati Uniti vedere il presidente accusare falsamente qualcuno di aver tentato di truccare le elezioni. E attaccare la democrazia ripetendo bugie su bugie su bugie. Tutto questo, francamente, è patetico».

In ogni caso, anche mentre Trump parlava, la Cnn non si è risparmiata con i cosiddetti sottopancia, le scritte che compaiono in sovraimpressione, e ha riassunto il pensiero del presidente con frasi di questo tenore: «Senza alcuna prova, Trump dice di essere stato imbrogliato». Oppure ancora: «Trump dà la colpa alle urne per l’attuale esito delle elezioni», «Trump si lamenta perché i voti postali vengono contati» e «Trump vuole ricorrere alla Corte Suprema per rovesciare i risultati delle elezioni».

Persino Fox News, canale di orientamento conservatore tradizionalmente vicino ai repubblicani edito da Rupert Murdoch, che negli ultimi quattro anni ha costantemente difeso il presidente ma che più di recente ha assunto una posizione meno accomodante, ha dovuto smentirlo commentando un suo tweet: «La realtà è che Trump non ha conquistato la presidenza con voti legali. In questo momento Biden è avanti sia nel voto popolare, sia nei collegi elettorali. Inoltre né il presidente, né la sua campagna hanno fornito alcuna prova a sostegno delle loro affermazioni sui brogli».

Prima di recitare il suo show davanti alle telecamere, Trump aveva scritto una serie di altri tweet in cui esprimeva in sostanza gli stessi concetti. Ma anche Twitter ha voluto dare il suo contributo a un’informazione corretta, segnalando post come questo: «Any vote that came in after election day will not be counted!». Il messaggio è stato coperto perché ritenuto fuorviante, visto che faceva volutamente confusione tre le operazioni di scrutinio dei voti, che per legge possono estendersi anche oltre l’Election Day, e l’atto di votare per posta nei termini stabiliti. «Some votes may still need to be counted», è stata la precisazione riportata in maniera trasparente dal social media. Nel rispetto delle sue linee guida e della verità dei fatti.

Video: Twitter / @MSNBC

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