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Speranza alla Camera, l’attacco alle Regioni: «Dati drammatici, non si stravolga la realtà». Conte a Fontana: «Non prendiamo a schiaffi nessuno» – Il video

06 Novembre 2020 - 12:11 Giada Giorgi
«Ascesa drammatica ci sia da lezione», il ministro della Salute descrive l’attuale situazione dei contagi e invita a rispettare le precauzioni decise dal governo: «È l’unica strada possibile per non fallire»

Parla alla Camera dei Deputati il ministro della Salute Roberto Speranza definendo la situazione attuale di contagi da Covid-19 «in continua e drammatica ascesa». Giorni difficili a cui il ministro si riferisce, ribadendo come «unica strada possibile» ed efficace quella della «massima precauzione decisa dalle nuove norme dell’ultimo Dpcm». Non è tardato ad arrivare il chiaro riferimento alla Regioni e alle polemiche che le hanno viste protagoniste sulla classificazione dei territori in zone gialle, arancioni e rosse a seconda del grado di rischio valutato.

«Andare oltre le inutili polemiche»

«Questo è il momento di andare oltre inutili polemiche e trarre un’unica lezione» ha cominciato Speranza riferendosi in modo ancora implicito alle amministrazioni locali. «Senza limitazioni dei movimenti e il cambio delle abitudini di vita, la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata a un clamoroso fallimento». L’invito a ridurre le proteste si è poi rafforzato con parole dirette: «Questo governo ha coinvolto fin dal primo momento tutte le Regioni nelle decisioni per la lotta al virus, ricevendo dati dai monitoraggi territoriali stessi» ha continuato, invitando ora ad una «leale collaborazione». Speranza tiene dunque il punto sullo scontro con le amministrazioni locali specificando però quanto lo spirito con cui il governo si sta muovendo in queste ore non sia affatto «punitivo nei confronti delle Regioni, anzi l’esatto opposto». E nel paragone con la situazione di marzo ribadisce: «È vero che sono tanti i casi asintomatici ma questa volta sono colpite tutte le Regioni».

«Nessuno schiaffo», «I dati parlano da soli»

Il ministro ha poi parlato di «limiti che non bisogna superare», con un riferimento ulteriore all’atteggiamento delle Regioni nei confronti delle decisioni del governo. «In un grande Paese non può essere questo il terreno di battaglia politica. I dati parlando da soli. Quindi vi chiedo: basta polemiche» ha aggiunto, sottolineando come si stia alimentando un clima di totale sfiducia da parte dei cittadini «che ci ci renderà più deboli». A fare da eco alle parole di Speranza anche quelle del premier Giuseppe Conte che, in risposta a quanto detto due giorni fa dal governatore della Lombardia Attilio Fontana sullo “schiaffo ai lombardi” arrivato dal governo, ha dichiarato: «Non stiamo dando schiaffi a nessuno. Non c’è mai stata da parte nostra alcuna deliberata volontà di penalizzare qualcuno».

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