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Coronavirus, il video in cui il commissario per la sanità in Calabria ammette: «Era mio compito redigere il piano Covid? Non lo sapevo»

07 Novembre 2020 - 15:38 Maria Pia Mazza
Saverio Cotticelli, commissario ad acta alla Sanità della Calabria, durante la trasmissione di Rai3 “Titolo V” ha risposto alle domande sulla gestione della pandemia di Coronavirus della regione

Impacciato, confuso, impreparato, a tratti quasi “caduto dalle nuvole”. È così che l’ex generale dei Carabinieri (ormai in pensione) Saverio Cotticelli, commissario ad acta alla Sanità della Calabria, si è mostrato davanti alle telecamere della trasmissione di Rai3, “Titolo V” nel rispondere alle domande del giornalista Walter Molino che lo ha incalzato sullo stato della gestione della pandemia di Coronavirus della regione. 

Il caos sui numeri dei posti delle terapie intensive attivate in Calabria

«Prima del Covid la Calabria aveva 107 posti di terapia intensiva. Oggi quanti sono?», chiede il giornalista. Cotticelli, in modo sbrigativo, taglia corto: «Li abbiamo raddoppiati», raggiungendo – a suo dire – quota 214. Ma incalzato da Molino, tale numero è stato progressivamente sbugiardato. «150 sono già attivati, ma siamo pronti ad implementarli ancora», ha ribattuto ancora l’ormai ex commissario.

Di fatto, come fa notare Molino, «l’insieme delle strutture sanitarie che hanno in carico le terapie intensive danno come numero fattuale 113 posti in tutta la Calabria, al netto dei 280 posti previsti per la Calabria dal Piano nazionale». Ma a rendere ancor più surreale l’intervista è un “fuorionda” registrato, in cui una voce fuori campo sostiene che i posti di terapia intensiva – ad oggi – attivati nella regione siano 55, per un totale di 161. E a dirlo è l’usciere. 

L’assenza di un piano Covid per la regione Calabria

Il commissario Cotticelli inizialmente ha negato di essere la persona responsabile di redigere il programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19 e di aver conseguentemente chiesto al Ministero della Salute chi dovesse redigere tale piano (che doveva essere preparato da marzo, mese di entrata in vigore del decreto Cura Italia, ndr). 

Ma recuperata la risposta del ministero, dinanzi alle telecamere, Cotticelli non ha potuto far altro che ammettere di esser lui la persona che avrebbe dovuto redigerlo, tentando  però di correre ai “ripari”, assicurando che tale piano sarebbe stato pronto per la «prossima settimana». E, inchiodato dallo sguardo sbalordito del giornalista, Cotticelli subito dopo ha aggiunto: «Cosa le devo rispondere dottore, tanto io domani mattina sarò cacciato da qui». 

Conte: «Il commissario Cotticelli va sostituito con effetto immediato»

E così è stato, tant’è che il premier Conte ha dichiarato: «Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato. Voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità».

Parole a cui han fatto eco anche quelle del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha ribadito che «l’attuale Commissario alla Sanità in Calabria non può restare al suo posto un minuto in più. La Zona Rossa però è il frutto di un RT elevatissimo e di gravi inadempienze nell’organizzazione regionale. Una cosa è certa. Tutto questo non può essere pagato dai cittadini calabresi». 

La polemica sul rinnovo dell’incarico a Cotticelli, risalente a soli 3 giorni fa

Ma la polemica non si placherà con una rapida sostituzione, perché il Governo Conte – solo tre giorni fa – approvando in Cdm il “Decreto Legge Calabria” aveva rinnovato per i prossimi 2 anni (prorogabile per ulteriori 12 mesi, ndr) l’incarico – anche – al commissario Cotticelli, salvo «grave e ingiustificato ritardo nella attuazione degli obiettivi di risanamento indicati negli atti di programmazione», «la mancata adozione del programma operativo Covid previsto, nonché del Piano straordinario di edilizia sanitaria previsti dal Decreto Cura Italia», «la mancata adozione degli atti aziendali». 

Resta quindi sul tavolo il legittimo interrogativo: se non fosse uscita l’intervista di Rai3 al commissario, a chi spettava monitorare l’operato del commissario Cotticelli e perché il Governo non è intervenuto prima nel sollevarlo dall’incarico dinanzi ai palesi ritardi nella pubblicazione dei bandi, ai numeri imprecisi sulle terapie intensive, nonché all’assenza, de facto, di un piano Covid per la regione Calabria?

In copertina: Saverio Cotticelli in una immagine di archivio / ANSA

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