Già un migliaio le persone multate in tutta Italia per il mancato rispetto delle norme anti-Covid
Chi, positivo, viola la quarantena o l’isolamento fiduciario rischia una denuncia per epidemia colposa e una multa che può arrivare fino a 5mila euro. Tra le sanzioni previste – o richiamate – dall’ultimo Dpcm entrato in vigore il 6 novembre fino al prossimo 3 dicembre, questa è la previsione più pesante. «Chi ha contratto il Covid-19 ma non rispetta le restrizioni può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro», è scritto nel testo.
Rischia invece da 400 a 1.000 euro di multa chi viola le norme per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus previste dal decreto. Analoga sanzione – sempre da 400 a 1.000 euro – è prevista anche per chi «eseguito il tampone ed essendo stato posto in quarantena precauzionale, viola il provvedimento». Nulla di nuovo per chi viola l’obbligo di mascherina al chiuso o all’aperto: le sanzioni rimangono le stesse.
Quanto alle regole adottate dai Comuni, con il nuovo Dpcm le strade e le piazze possono essere chiuse anche prima delle 21. A precisarlo è una circolare del Viminale. «La possibilità di disporre la chiusura di strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, già precedentemente prevista dopo le ore 21.00, viene espressamente estesa all’intero arco della giornata o comunque a specifiche fasce orarie non predeterminate, sempre fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».
In tema di spostamenti e movimento, le disposizioni cambiano a seconda della zona “cromatica” di appartenenza: rossa, arancione o gialla. Per chi abita in zona rossa (attualmente Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria) vale il regime più rigido: non si può uscire di casa, tranne che per comprovate esigenze – che possono essere lavoro, salute o necessità – che richiedono l’autocertificazione, già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. Non sono giustificate le uscite per andare a trovare un parente o un amico non convivente, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso.
E guai a mentire al pubblico ufficiale: il rischio è di essere accusati di falsa attestazione a un pubblico ufficiale, reato per il quale è prevista la reclusione da 1 a 6 anni. Chi abita in zona arancione o gialla, invece, dovrà attenersi a regole meno stringenti: la mobilità all’interno del comune di domicilio non ha particolari limitazioni, salvo che nelle ore del cosiddetto «coprifuoco» (22.00-5.00).
944 persone sanzionate, 110 denunciate
Dal Viminale fanno sapere che sono un migliaio le persone multate in tutta Italia nelle ultime ore per il mancato rispetto delle norme anti-Covid. Un numero che è più che raddoppiato in due giorni. 944 persone sanzionate, 110 denunciate (per non aver rispettato la quarantena dopo essere risultate positive), 139 i titolari di esercizi sanzionati e 52 i provvedimenti di chiusura.
Foto in copertina: ANSA/MASSIMO LAPENDA
Leggi anche:
- Coronavirus, l’appello dei medici di fronte ai numeri delle terapie intensive: «Lockdown totale, in tutto il Paese»
- Italia sempre più arancione, in 4 anticipano le chiusure: a rischio zona rossa almeno Napoli e Caserta. Conte: «Eviteremo un nuovo lockdown»
- Coronavirus. Il nuovo Dpcm sarà efficace? Cosa dicono i dati: le differenze tra prima e seconda ondata
- Il tira e molla nel governo sul prossimo Dpcm prima di Natale: il piano in due fasi per le riaperture
- Un duro atto d’accusa. L’ultima lettera di Jole Santelli al governo sul piano anti-Covid in Calabria
- Coronavirus, dai nonni solo per urgenze, niente mercatini di Natale e sì alle seconde case in area gialla: il governo risponde alle Faq sul Dpcm
- Dpcm, il Viminale: «Possibile chiudere le piazze anche prima delle 21. Limitare gli spostamenti anche in area gialla» – La circolare
- Coronavirus, il video in cui il commissario per la sanità in Calabria ammette: «Era mio compito redigere il piano Covid? Non lo sapevo»
- Coronavirus, Pregliasco sul lockdown: «Non c’erano alternative. Fontana sbaglia: la decisione del governo è basata su criteri oggettivi»
- Coronavirus, Locatelli sul Dpcm: «Se le Regioni rispettano le regole vedremo i risultati già a metà novembre»