In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ESTERICambogiaCoronavirusQuarantenaRegno UnitoSanitàUngheria

Coronavirus, l’esperto nel Regno Unito: «Non tracciamo la metà dei positivi: c’è chi vuol evitare l’isolamento»

09 Novembre 2020 - 06:56 Redazione
L’esperto di malattie infettive, Mark Woolhouse, dice che al momento si cercano positivi nel Regno Unito con: «una mano dietro la schiena» perché spesso i casi vengono ignorati o peggio taciuti da chi è asintomatico. In Cambogia chiudono per due settimane le scuole della capitale dopo la visita della delegazione del governo ungherese, dopo che il ministro degli Esteri è risultato positivo

Regno Unito

EPA/PETER POWELL | Scene di lockdown in Mathew street a Liverpool

Anche nel Regno Unito il sistema di tracciamento dei contagi di Coronavirus non sembra funzionare a dovere, come già emerso da tempo in Italia. Secondo Mark Woolhouse, professore di epidemiologia delle malattie infettive all’Università di Edimburgo, la metà dei casi positivi di Covid-19 nel Regno Unito non viene identificato. Intervenuto al programma Seven days della Bbc scozzese, riporta il Guardian, Woolhouse ha spiegato che il problema sul tracciamento potrebbe essere in parte risolto seguendo il modello applicato su Liverpool, dove è iniziato un programma di test di massa.

L’incapacità di tracciare i contagi spesso nasce anche da una confusione di fondo, spiega Woolhouse: «Molti dei positivi sono asintomatici o così poco infetti da non riconoscere i sintomi – ha detto – e anche chi ha sintomi tende a non attribuirli al Covid-19, ignorandoli nel tentativo di evitare l’isolamento». Con questa situazione, è come cercare di tracciare i contagi: «con una mano dietro la schiena» ha detto Woolhouse.

Cambogia

EPA/MINISTRY OF PUBLIC HEALTH | Il ministro della Salute Thailandese annuncia che il miinstro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto è risultato positivo appena arrivato nel Paese dopo la visita in Cambogia

Dopo la visita del ministro degli Esteri ungherese del governo di Viktor Orban, le scuole della capitale della Cambogia Phnom Penh e dell’intera provincia sono state chiuse quando è emerso che il ministro è risultato positivo al Coronavirus nel giorno della sua partenza. Peter Szijjarto con la sua delegazione al seguito ha visitato decine di scuole nella zona, incontrando centinaia di studenti e genitori. Il ministro ungherese è stato isolato dopo essere atterrato in Thailandia per poi tornare in Ungheria. Secondo il New York Times, una guardia cambogiana che ha avuto contatti con il ministro è risultata positiva, ma in via precauzionale il governo locale ha imposto la didattica a distanza per due settimane a tutte le scuole della provincia che Szijjarto ha visitato.

Continua a leggere su Open

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti