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Coronavirus, misure più dure in arrivo per Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Campania. I governatori del Nord pensano a restrizioni comuni

10 Novembre 2020 - 17:48 Redazione
Il presidente dell’Iss in mattinata aveva detto: «Sulla base dell’ultimo monitoraggio ci sono quattro Regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive»

In Emilia-Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto potrebbero presto essere inasprite le restrizioni per arginare i contagi da Coronavirus. L’Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio, ha fortemente raccomandato a queste quattro regioni di anticipare misure più severe, come se lo scenario di gravità dell’epidemia avesse già raggiunto lo stadio peggiore. Nel corso dell’ultima conferenza stampa, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro aveva affermato: «Sulla base dell’ultimo monitoraggio ci sono quattro regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive».

Per il momento si tratta solo di un parere dell’Iss che non trova conferma in nessuna nuova ordinanza del ministero della Salute, ma non è escluso che proprio da queste quattro regioni si cominci a modificare la colorazione delle aree di rischio della mappa dell’Italia nella prossima pronuncia del ministero. Non a caso, Emilia-Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno un indice Rt superiore a 1,5 e rientrano dunque nello scenario più preoccupante tra quelli stilati dall’Iss, il numero 4.

Nel frattempo, i presidenti di Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia accolgono il parere dell’Iss e provano a ipotizzare una nuova ordinanza regionale che inasprisca le misure contenute nell’ultimo Dpcm così da anticipare per quanto possibile i tempi e non ritrovarsi a rincorrere il virus più di quanto non si stia già facendo. In particolare, Luca Zaia, Stefano Bonaccini e Massimiliano Fedriga hanno riferito di essere in contatto per lavorare alla definizione di limitazioni da inserire in un’ordinanza regionale sulla quale entrambi possano concordare, essendo le loro regioni confinanti.

Se l’ipotesi dovesse concretizzarsi nelle prossime ore, si tratterebbe di un provvedimento contenente misure restrittive non coercitive, che potrebbero certamente essere di aiuto almeno agli operatori della sanità. «Sarà un’ordinanza con buone pratiche per quanto possibile – ha evidenziato Zaia – per evitare che se qui chiudiamo i centri commerciali, al di là del confine con Friuli Venezia Giulia o Emilia-Romagna non ci sia un’isola di salvezza».

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