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Coronavirus, Arcuri: «Chi dice che siamo impreparati non è onesto. A gennaio saranno inoculati i primi vaccini»

12 Novembre 2020 - 18:51 Felice Florio
Le dosi saranno inoculate, in una prima tranche, a 1.700.000 cittadini. A breve arriverà il piano del ministero della Salute che includerà il target sulla popolazione da vaccinare

«Purtroppo il virus ha contagiato più di un milione di concittadini. Un italiano su 60 è stato colpito. Eppure la curva dei contagi sembra iniziare a raffreddarsi», ha esordito Domenico Arcuri. Sul canale YouTube di Invitalia, l’agenzia del ministero dell’Economia che si occupa di attrazione degli investimenti e sviluppo d’impresa, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus ha preso parte a una conferenza stampa per fare il punto sull’attività di contenimento del contagio.

«Per dare conto a chi ha gli occhi onesti e la mente libera e un po’ di pazienza, è bene parlare dei numeri», ha specificato Arcuri, prima di snocciolare i dati sull’incremento dei nuovi casi in termini percentuali. «I contagi crescono dieci volte di meno rispetto a un mese fa», ha chiosato. «Il 94,8% degli italiani positivi è in isolamento domiciliare, asintomatico o paucisintomatico», ha sottolineato. «Lo 0,5% del totale dei contagiati è in terapia intensiva». Il 4,7% ricoverato con sintomi negli ospedali. «Al picco dell’emergenza, invece, questi numeri erano diversi: circa il 45% si curava negli ospedali e circa il 7% nelle terapie intensive».

«Il trend si sta raffreddando»

«Anche il rapporto tra positivi e tamponi inizia a decrescere», ha poi aggiunto Arcuri, assicurando che l’intensità del tracciamento e del monitoraggio continua a salire. «Troviamo, in larga misura persone che non sapevano nemmeno di essere contagiate – ribadendo poi che – l’obiettivo resta quello di tracciare 350 mila italiani al giorno». Arcuri ha più volte ripetuto questa frase: «Chi dice che siamo impreparati, non ha gli occhi onesti, la mente libera e neppure la pazienza. Oppure non conosce l’aritmetica». Salvo poi dire che urge ridurre la pressione sui pronto soccorso. E ha aggiunto: «Cercheremo nuovi spazi, come hotel, per garantire l’isolamento a chi non può stare a distanza dai propri famigliari. Sono le famiglie l’epicentro dei focolai di questa seconda ondata».

Il tema dei vaccini

«C’è uno spiraglio di speranza in più rispetto a marzo – ha continuato Arcuri -, abbiamo iniziato a occuparci del vaccino». Riferendosi alla logistica e alla distribuzione delle prime dosi «che presto saranno disponibili per gli italiani – Arcuri ha detto di confidare che il sistema sanitario sarà in grado – di vaccinare i primi italiani già alla fine di gennaio». Si partirà da 1.700.000 cittadini, «per poi arrivare a una platea più ampia, anche in funzione dell’auspicato arrivo di altri vaccini che stanno finendo la sperimentazione». Il commissario ha aggiunto che il ministero della Salute starebbe predisponendo il target di popolazione da cui iniziare la campagna di vaccinazione.

Arcuri ha rimarcato in più passaggi gli sforzi fatti dal governo: «Abbiamo continuato a distribuire ventilatori alle Regioni che ce l’hanno chiesto. Arriveremo, se necessario, con le scorte di cui siamo già in possesso, a 11.233 posti in terapia intensiva». E ha concluso: «Quando avremo una dose di vaccini sufficiente per tutti potremo dire che riusciremo ad anticipare il virus. E quel giorno non è più un miraggio».

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