Coronavirus, Conte: «Siamo sulla strada giusta». E sulla scuola assicura: «Non crea focolai» – Il video
«Dobbiamo essere franchi sulla scuola, la ricerca e i dati dicono che non sono focolai di diffusione dei contagi». Giuseppe Conte fa un’analisi della situazione italiana e parla dell’epidemia da Coronavirus che sta investendo il Paese durante l’evento Futura: lavoro, ambiente, innovazione, dialogando con il segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini. Molti i temi affrontati, uno tra tutti quello della scuola. Con la riapertura a settembre, infatti, c’è chi ha imputato alle scuole una delle ragioni di una recrudescenza del virus. «Noi cerchiamo di analizzare i dati, dice, abbiamo un approccio pragmatico. C’è un valore della didattica in presenza». Dunque per adesso sembra accantonata l’idea di passare alla didattica a distanza per gli alunni delle scuole primarie.
Questo perché, per il governo, «la relazione interpersonale è fondamentale. Abbiamo dato un segnale nelle zone rosse, dove abbiamo lasciato andare sui banchi i ragazzi della prima media, che non si conoscono, i professori non conoscevano nemmeno i loro nomi: mandarli a casa sarebbe stata una grossa perdita. Cerchiamo di mantenere questo presidio. Quel che avviene prima e dopo il suono della campanella può costituire dei focolai, ecco perché le regole sono fondamentali, però l’esperienza empirica dimostra che i nostri ragazzi rispettano molto le regole», ha aggiunto Conte.
L’indice Rt
Chiacchierando poi della questione più “scientifica”, il premier ha accennato all’indice di contagiosità Rt, che misura la velocità di contagio e che nelle ultime settimane è arrivato a 1,7. «Spero oggi possa già per le misure adottate, per quello che voi chiamate meccanismo di colorazione delle Regioni, abbassarsi: questo significherebbe che le misure adottate iniziano già a dare effetti. Se così fosse, saremmo incoraggiati su questa strada», ha spiegato.
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