Coronavirus, i lockdown delle regioni: la mappa delle nuove misure sul territorio (aspettando la Campania)
Il premier Giuseppe Conte vuole evitare a tutti i costi un nuovo lockdown generalizzato e così, d’intesa con le regioni e con il ministro della Salute Roberto Speranza, ha studiato un nuovo piano di chiusure di vie, negozi e scuole. Una mappa dei divieti che ha un obiettivo ben preciso: contenere la pandemia del Coronavirus e, nei fatti, far scendere la curva epidemiologica già nei prossimi giorni.
Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia
La stretta arriva anzitutto in Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia dove non sarà permesso passeggiare per le strade e le piazze dei centri storici delle città e nelle aree in cui è maggiore il rischio di affollamento di persone. Insomma, le regioni dicono stop agli assembramenti pericolosi. E che non si usi l’attività sportiva come “scusa” per aggirare l’ultimo Dpcm: corsa, bicicletta o ginnastica saranno certamente consentite ma dovranno essere effettuate preferibilmente nelle aree verdi e periferiche. Non in centro.
Saranno vietati anche tutti i mercati all’aperto ad eccezione dei comuni in cui i sindaci si faranno carico di verificare il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Dalla perimetrazione dell’area all’aperto all’unico varco di accesso (e di uscita) fino alla sorveglianza continua per evitare assembramenti. Sospese, nelle scuole primarie e secondarie del secondo ciclo, le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato.
Il sabato verranno chiusi tutti i centri commerciali tranne i negozi di alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole che si trovino all’interno di queste strutture. La domenica e i festivi sarà vietata ogni tipo di vendita, anche quella dei piccoli negozi e dei negozi di vicinato. Nei centri commerciali e nei supermercati, poi, andrà favorito l’accesso degli over 65 nelle prime due ore di apertura. Si tratta della fascia più a rischio.
I bar e i ristoranti potranno restare aperti fino alle 18 ma a partire dalle 15 sarà possibile consumare solo da seduti. Misura già in vigore nella “zona gialla” dove il divieto scatta alle 18 mentre nelle zone rosse i locali continueranno a restare chiusi tutto il giorno, tranne per asporto fino alle 22 o consegne a domicilio senza limiti orari. A Bologna, infine, vietati eventi e manifestazioni di protesta oltre alle esibizioni di artisti di strada nel centro storico.
Roma, Palermo e Bari
A Roma verrà contingentato l’ingresso dei cittadini nelle vie dello shopping: si sta valutando anche se vietare lo stazionamento all’aperto dalle 18 e se chiudere Porta Portese e tutti gli altri mercati non alimentari. A Bari chiusi giardini e skatepark, a Palermo chiuse tutte le scuole dell’obbligo a partire da lunedì 16 novembre. Salvi solo gli asili e le scuole dell’infanzia. Proprio Open ha mostrato il sovraffollamento di alcune zone del centro di Palermo e Catania, in Sicilia.
Basilicata, Alto Adige e Campania
Il presidente della Regione Basilicata sta valutando se autorizzare la didattica a distanza anche per le scuole medie ed elementari: al momento il Dpcm lo impone solo per le scuole superiori. In Alto Adige, già zona rossa, invece, da sabato chiuse tutte le scuole per una settimana. Pronta la stretta anche in Campania con zone rosse nelle città, limitazioni alle attività commerciali e massima attenzione sul lungomare di Napoli e su alcune strade del centro storico.
Controlli nel weekend
Infine giro di vite per gli assembramenti del fine settimana. Previsti più controlli delle forze dell’ordine, specialmente nei litorali e nelle località di campagna e montagna, così da evitare stazionamenti nei luoghi al chiuso o all’aperto. Nelle regioni in cui non è previsto il divieto di uscita dal comune di residenza, i sindaci stanno valutando se limitare la circolazione.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/TINO ROMANO
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