Fiducia a Gallera? Fontana preferisce non rispondere. Ma in Lombardia non si esclude un rimpasto – Il video
Se chiedete ad Attilio Fontana quanta fiducia abbia ancora nel suo assessore al Welfare Giulio Gallera, il presidente della Regione Lombardia preferirà non rispondere. «In questo momento mi voglio occupare e mi sto occupando esclusivamente dei problemi legati all’epidemia e alla cura dei lombardi», ha detto infatti il governatore, inaugurando il drive through per tamponi attivato oggi, 13 novembre, a Milano nel parcheggio del parco di Trenno. Ma l’ipotesi di un cambio della guardia per la Sanità in Lombardia non può essere derubricata tagliando corto con una battuta. Anche perché, come scrive il Fatto Quotidiano, a chiedere un passo indietro di Gallera sarebbero gli stessi vertici della Lega, nella persona del leader Matteo Salvini.
Secondo il retroscena pubblicato dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, Salvini sarebbe molto scontento degli ultimi sondaggi e preoccupato per il futuro politico di Fontana. Quindi avrebbe proposto un’uscita di scena dell’assessore, spesso bersagliato dalle critiche per la gestione fallimentare dell’epidemia di Coronavirus. Come? Con un mini-rimpasto in Giunta, che coinvolgerebbe altri tre esponenti del governo regionale. Fontana però, per il momento, si sarebbe opposto. Perché l’eventuale rimozione di Gallera, anche se l’interessato appartiene a Forza Italia, verrebbe percepita come una sua personale sconfitta in termini di credibilità.
Il destino di Gallera, in ogni caso, rimane incerto. Oggi pomeriggio al Pirellone dovrebbe tenersi una riunione dei leader del centrodestra regionale. E all’ordine del giorno ci sarebbe proprio la valutazione dell’opportunità di un rimpasto. Sempre secondo il Fatto Quotidiano, fonti vicine a Salvini hanno fatto sapere che «l’operato di Gallera non è certo stato all’altezza». E il problema non sono tanto le gaffe, la drammatica vicenda della mancata chiusura di Alzano e Nembro o la gestione dei malati nelle Rsa, quando piuttosto il fatto che sia ancora al suo posto. «È stato a Monza, ma non è venuto a Varese», lo ha attaccato nei giorni scorsi Emanuele Monti, presidente leghista della commissione Sanità. Mentre il consigliere regionale Alessandro Corbetta ha chiesto interventi «rapidissimi» per l’ospedale San Gerardo di Monza, ormai «al collasso».
Nelle strutture sanitarie della regione, del resto, la situazione è sempre più critica: «Sono ricoverate circa 8 mila persone positive al Covid e abbiamo altri 1.200–1.300 posti impegnati per pazienti in attesa dell’esito del tampone. Quindi abbiamo superato i 9 mila letti occupati da pazienti da Covid», ha spiegato Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato al Welfare. Per poi aggiungere: «A marzo abbiamo raggiunto circa 13 mila ricoveri, quindi c’è ancora un margine di crescita. In queste condizioni è necessario per almeno due settimane dare priorità all’accoglienza dei pazienti Covid».
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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