Oltre 2 milioni di euro in due settimane per aiutare i lavoratori dello spettacolo: nasce il fondo Scena Unita – Il video
Si chiama “Scena Unita per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo” ed è il fondo nato per sostenere le maestranze e chi nel mondo dell’arte è stato messo in ginocchio dall’epidemia di Coronavirus. In due settimane ha già raccolto più di 2 milioni di euro. Il fondo è finanziato dalle grandi star e dalle aziende con cui collaborano: Amazon Prime Video ha donato un milione di euro, Banca Intesa altri 250 mila e sta preparando un evento in streaming ad hoc.
Fedez ha spiegato il senso dell’iniziativa – cui hanno aderito nomi del calibro di Gianna Nannini, Calcutta, Emma, Maria De Filippi, Manuel Agnelli, Gianni Morandi, Achille Lauro e tanti altri – con una serie di stories su Instagram. L’obiettivo è dare un aiuto concreto e immediato ai lavoratori del mondo dello spettacolo che non ce la fanno più, sostenendo allo stesso tempo progetti in grado di far ripartire il settore con modalità innovative. Il fondo, patrocinato dal ministero per i Beni culturali, sarà gestito da Cesvi, organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985, in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.
«Non sono il capogruppo di tutti gli artisti né il portavoce», ha detto Fedez, «questo è un movimento spontaneo, un’iniziativa collettiva. Siamo più di 72 artisti adesso e in un momento in cui il clima è così divisivo, il fatto che siamo tutti uniti è importantissimo. Non è l’iniziativa personale di nessuno di noi. Tutti gli artisti che hanno partecipato hanno donato personalmente e non ci fermiamo qui, estendiamo l’appello a tutti gli artisti e a tutte le aziende che vorranno partecipare. Non è elemosina, è un atto dovuto e sono veramente contento».
Per Gianna Nannini è importante «far capire la problematica di persone che in questo momento spesso sono anche costrette a cambiare lavoro». Mentre per Achille Lauro il fondo rappresenta «un gesto di solidarietà per non lasciare indietro chi ha contribuito a farci arrivare come artisti e ci permette di svolgere il nostro lavoro: ricordiamo che il nostro Paese ha le sue fondamenta nella cultura».
Il 50% dei fondi raccolti andrà al sostegno immediato dei lavoratori dello spettacolo e della musica attraverso contributi a fondo perduto; un altro 25% andrà alla promozione di attività formative per i lavoratori del settore e l’ultimo 25% in supporto a progetti di realtà profit e no profit che possano generare nuove opportunità di lavoro. Tutto si concretizzerà con dei bandi che definiranno i criteri di ammissione e i tempi di erogazione.
Video: Instagram / fedez
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