Coronavirus, la roulette delle didattica: la Calabria chiude le scuole, in Campania riaperti asili e primarie
Nuova stretta sulle scuole in Calabria. Nella regione, attualmente a corto di una persona che possa guidare la sanità regionale dopo l’uscita di scena dell’ex commissario Saverio Cotticelli, tutte le attività nelle scuole di ogni ordine e grado saranno sospese a partire dal 16 novembre. Torna quindi la didattica a distanza per tutti. Nel frattempo la Campania segue un corso opposto e riapre i servizi dell’infanzia e delle prime classi della scuola primaria a partire dal 24 novembre.
La Campania, così come la Calabria, è inserita nella lista delle regioni che sono dentro la zona rossa. Dunque stando all’ultimo Dpcm del governo è già obbligatoria la didattica a distanza per tutti gli studenti a partire dalla seconda media. Ancor prima, a metà ottobre, De Luca aveva prima sospeso la didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie – sfidando il Governo – per poi decidere, a inizio novembre, di chiudere anche le scuole d’infanzia con una nuova ordinanza. Adesso, gli studenti e i docenti potranno tornare nelle scuole d’infanzia, previa effettuazione di screening su base volontaria.
In Calabria invece saranno sospese tutte le attività nelle scuole di ogni ordine e grado. Stando alla nuova ordinanza (n.87) firmata oggi dal presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì, la chiusura partirà il 16 e durerà fino al 28 novembre. «Non è stata una decisione facile – afferma il presidente della Regione – ma il momento è drammatico e le famiglie calabresi devono essere tutelate. E il virus è sempre più invadente».
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