Coronavirus, in Austria (in lockdown) screening di massa. In Svezia +60% di ricoveri in una settimana
AUSTRIA
Il cancelliere Kurz: «Garantire la riapertura delle scuole e le feste di Natale»
Il Cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato alla tv austriaca Orf che presto sarà avviato uno screening di massa in Austria così da poter «garantire la riapertura delle scuole e le feste di Natale». Il Paese in questo momento è in lockdown, almeno fino al 6 dicembre. «Possiamo acquistare milioni di test antigene. Questa settimana informeremo la popolazione», ha detto il Cancelliere spiegando, inoltre, che i test a tappeto risultano essere «uno strumento utile per controllare l’andamento epidemiologico». Intanto i suoi concittadini sono chiamati ad uno sforzo enorme, quello di restare chiusi in casa per un lockdown in “stile marzo” che prevede coprifuoco h24 ma anche asili, scuole e negozi chiusi.
SVEZIA
Si indaga su 150 casi di recidiva
Le autorità sanitarie svedesi stanno indagando su 150 casi in cui persone guarite dalla Covid-19 sono poi risultate di nuovo positive e contagiose. Tra i pazienti, come riportato dal quotidiano svedese Dagens Nyheter, c’è anche l’anestesista Andreas Longueville che, dopo una settimana dal manifestarsi dei sintomi durante la sua seconda infezione, sospetta di aver contagiato anche sua moglie, anche lei risultata positiva per la seconda volta. Secondo il quotidiano svedese, sono diversi i segnali che indicano alle autorità sanitarie locali che «chi si ammala una seconda volta ha una certa protezione». Ma i positivi recidivi risultano comunque contagiosi, sicuramente meno della prima volta e soffrendo a loro volta di sintomi meno gravi.
La Svezia è alle prese con una nuova ondata di contagi e ricoveri, pur continuando con il modello di gestione della pandemia che esclude il lockdown, come accade in tutti gli altri Paesi europei. Come riporta il Guardian, al momento gli ospedali svedesi stanno curando 1.004 pazienti per Coronavirus. Ma quello che preoccupa è l’aumento dei ricoveri risultato del 60% in una sola settimana. «Consideriamo la situazione estremamente grave – ha detto alla tv pubblica Svt il direttore dei servizi di assistenza medica Bjorn Eriksson – Possiamo aspettarci un numero notevolmente maggiore di persone che hanno bisogno di cure ospedaliere nelle prossime settimane».
USA
A New York il tasso di positività è sotto il 3%
Mentre negli Stati Uniti si registra un nuovo record di contagi giornalieri di Coronavirus, con oltre 177 mila nuovi casi e circa 1.600 decessi nelle ultime 24 ore secondo i dati della Johns Hopkins University, a New York il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che il tasso di positività in città è rimasto sotto la soglia d’allerta del 3% dopo il ritorno a scuola di circa 300 mila bambini su un totale di 1,1 milioni di studenti newyorkesi. Effetto anche delle ultime restrizioni che hanno imposto la chiusura anticipata di bar e palestre e nuove limitazioni agli spostamenti.
Un dato positivo secondo il sindaco de Blasio, ma che non può ancora bastare per allontanare del tutto l’ipotesi di chiudere nuovamente le scuole. «Dobbiamo combattere una seconda ondata per mantenere aperte le nostre scuole», ha scritto su Twitter. Come riporta il New York Times, il rischio è che in città l’indice di positività possa tornare sopra il 3% nei prossimi giorni, come già previsto dagli esperti per l’inizio della prossima settimana.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/ STEFANO WALLSICH
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