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Vaccino Pfizer efficace al 95%? Per i numeri aspettiamo uno studio scientifico, ma festeggiamo la fine della sperimentazione

18 Novembre 2020 - 15:45 Juanne Pili
Con la conclusione dell’ultima fase sperimentale, termina il tempo dei comunicati aziendali: la pubblicazione di un paper su rivista scientifica diventa sempre meno procrastinabile

La casa farmaceutica Pfizer rilancia, annunciando che il suo vaccino contro il nuovo Coronavirus garantirebbe sicurezza ed efficacia al 95%, superando quel 94.5% annunciato dalla concorrente Moderna. Sono entrambi vaccini a RNA messaggero, e il fatto che abbiano risultati simili potrebbe essere un indizio della loro effettiva efficacia, ma al momento possiamo affidarci solo ai proclami aziendali.

In attesa di studi scientifici dobbiamo accontentarci dei comunicati aziendali

Al solito non parliamo di studi scientifici veri e propri, ma di stime basate su una parte dei volontari coinvolti nelle sperimentazioni. La notizia piuttosto, consiste nel fatto che Pfizer e BioNTech sono giunte finalmente alla conclusione delle sperimentazioni di fase 3, rendendo la pubblicazione di un paper su rivista scientifica sempre meno procrastinabile. Anche se, a detta degli stessi scienziati coinvolti, bisognerà attendere ancora diversi mesi.

Si chiude dunque la fase 3, ovvero il livello più avanzato, dopo meno di un anno di sperimentazioni, su un campione di quasi 44 mila volontari. I primi a beneficiarne dovrebbero essere gli operatori sanitari e i soggetti più esposti al rischio, come gli over 65. Inoltre, perché il vaccino possa fare i suoi effetti, sarà necessario almeno un richiamo.

Per approfondire su vaccini a RNA messaggero e fasi di sperimentazione

Del resto, anche in questo caso parliamo di risultati tratti da un gruppo ristretto, per quanto sembri abbastanza significativo. Secondo Pfizer/BioNTech su 170 positivi 162 avevano ricevuto un placebo. Si fa riferimento anche a un gruppo di 10 casi gravi, di cui nove col placebo.

  • Per maggiori chiarimenti su come funzionano i vaccini di Pfizer e Moderna, e come mai sembrano funzionare, trovate maggiori approfondimenti nel nostro articolo precedente;
  • Per capire come funzionano le fasi di sperimentazione, potete dare un’occhiata alla nostra guida ai vaccini anti-Covid.

La promessa di Pfizer

Certo, i vaccini non si producono gratis, quindi fa piacere se annunci del genere attireranno altri finanziamenti, come sembra essere successo a seguito di ogni comunicato, molto seguiti dalle Borse internazionali. Questo però non ci esime dal tenere i piedi solidamente per terra. Intanto si continua ad attendere l’autorizzazione emergenziale da parte della FDA (Food and Drug Administration, ente americano che monitora sicurezza ed efficacia dei farmaci), ovvero la cosiddetta EUA, di cui accennavamo a proposito dei test diagnostici rapidi. Secondo l’azienda questo via libera sarebbe ormai imminente.

«Se la FDA autorizzerà il vaccino a due dosi, Pfizer ha detto che potrebbe avere fino a 50 milioni di dosi disponibili entro la fine dell’anno, e fino a 1,3 miliardi entro la fine del prossimo anno. Tuttavia, solo circa la metà della sua fornitura andrà negli Stati Uniti quest’anno, o abbastanza per circa 12,5 milioni di persone, una fetta della popolazione americana di 330 milioni», riporta il New York Times.

Foto di copertina: Pfizer | La corsa al vaccino.

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