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Terapie intensive, aumentano le Regioni oltre la soglia critica: ora sono 17. Preoccupano Lombardia e Piemonte, peggiora la Calabria

18 Novembre 2020 - 13:43 Redazione
A livello nazionale il 42% dei posti letto è attualmente occupato da pazienti Covid-19. La fotografia scattata dal monitoraggio Agenas e basata sui dati di Protezione civile e Ministero della Salute

Il 42% dei posti in terapia intensiva è attualmente occupato da pazienti Covid-19. Un dato che supera di 12 punti la soglia critica del 30% – individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile scorso – e che ormai riguarda ben 17 Regioni su 21: una settimana fa erano ‘solo’ 10. I posti nei reparti di medicina occupati da pazienti Covid sono il 51% a livello nazionale, rispetto a una soglia del 40%: anche questo un dato stabile ma che ora riguarda 15 Regioni, a fronte delle 12 di 7 giorni prima. A mostrare una criticità diffusa da nord a sud è il monitoraggio dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), basato su una rielaborazione dei dati della Protezione Civile e del Ministero della Salute.

La Calabria passa dal 13% al 34%

Per quanto riguarda le terapie intensive, i dati peggiori si registrano in Lombardia (64%) e Piemonte (61%). A superare la soglia del 30% sono anche Abruzzo (37%), Basilicata (33%), Calabria (34%, in forte aumento rispetto al 13% rilevato dai dati del 10 novembre), Campania (34%), Emilia Romagna (35%), Lazio (32%), Liguria (53%), Marche (45%), Provincia autonoma di Bolzano (57%), Provincia autonoma di Trento (39%), Puglia (41%), Sardegna (37%), Toscana (47%), Umbria (55%), Valle d’Aosta (46%). Mentre la Sicilia è sul valore limite del 30%.

Per quanto riguarda invece i ricoveri in area ‘non critica’, ovvero nei reparti di malattie infettive, pneumologia e medicina interna, la soglia dei posti letto occupati da pazienti Covid, in questo caso fissata al 40%, è superata da Abruzzo (47%), Calabria (43%), Campania (47%), Emilia Romagna (47%), Lazio (49%), Liguria (74%), Lombardia (53%), Marche (52%), Provincia autonoma di Bolzano (95%), Provincia autonoma di Trento (65%), Piemonte (92%), Puglia (51%), Toscana (41%), Umbria (50%), Valle d’Aosta (73%, in netto calo rispetto all’85% del 10 novembre).

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