Riaprire (almeno un po’) a Natale? L’infettivologo Andreoni: «È già successo a ottobre: le mezze misure ci portano al disastro»
Esprime forti perplessità Massimo Andreoni, primario infettivologo al Policlinico Tor Vergata di Roma che, intervistato da Il Messaggero, si dichiara contrario a possibili riaperture già nelle prossime settimane: «Il Coronavirus ci ha dato una grande lezione, ovvero che le mezze misure non solo non funzionano ma aggravano anche la situazione», ha detto. Insomma, non è il momento del “liberi tutti” né della leggerezza: è, invece, «l’ora della prudenza e della serietà non del rilassamento». «Dico che non dobbiamo mollare neanche di un centimetro – ha aggiunto – perché finiremmo per ottenere un doppio risultato negativo: ospedali in tilt e prima o poi anche un lockdown totale che stroncherebbe ancora di più l’economia». Andreoni è per la linea del massimo rigore, del lockdown soft che, però, rischia di mandare al collasso l’economia italiana.
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Il primario, poi, spiega che un eventuale passo indietro, «se molliamo come abbiamo fatto in estate, l’epidemia riprenderà il sopravvento e lo farà crescendo in modo impetuoso». Se con 35 mila contagi al giorno, come è accaduto ieri 18 novembre, si decidesse di riaprire, si rischierebbe – secondo Andreoni, che è anche direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) – di «preparare il terreno a un vero disastro. Il virus ci mette pochi giorni a riesplodere». E colpisce tutti, senza distinzione d’età: «L’altro giorno abbiamo intubato una ragazza di 30 anni. Come medico sono stanco di assistere da mesi a questo strazio».
Foto in copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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