Rapporto Gimbe. La curva dei contagi ancora non scende, +41,7% di decessi in una settimana: «Riaprire per Natale? Avrebbe gravi conseguenze»
I nuovi contagi rallentano, ma la curva ancora non scende. A rilevarlo è la Fondazione Gimbe nel nuovo monitoraggio sull’emergenza Covid-19 in Italia. A essere presa in esame è la settimana dall’11 al 17 novembre, periodo in cui i numeri hanno fatto registrare un «primo rallentamento». A fronte di una lieve riduzione dei tamponi, 854.626 rispetto a 872.026, pari al – 2%, sono 242.609 i nuovi contagi osservati rispetto alla settimana precedente, in cui erano 235.634. Si tratta del 24,4% in più rispetto al 31% dei sette giorni scorsi.
A non rallentare sono invece i decessi per cui il report registra un incremento del 41,7%. Dalle 2.198 vittime della settimana precedente si è passati a 4.134. Numeri quasi raddoppiati che la Fondazione considera preoccupanti anche rispetto ai giorni che verranno: «Tale incremento è destinato ad aumentare nelle prossime settimane, perché l’effetto delle misure riduce prima gli indici di contagio, poi i ricoveri e le terapie intensive, e solo da ultimo i decessi».
Sul fronte dei ricoveri ordinari, l’incremento è stato del 15,5% con 33.074 pazienti ospedalizzati contro i 28.633 dei sette giorni precedenti. Percentuale più alta per le terapie intensive con un aumento del 21,6% (3.612 contro 2.971). Lombardia (64%), Piemonte (61%) e Provincia Autonoma di Bolzano (57%) le tre regioni con il livello di saturazione più alto.
La curva rallenta ma non scende
A spiegare il significato di questi dati è il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta: «La curva dei contagi continua a salire, seppure con velocità ridotta, analogamente a quella dei ricoverati e delle terapie intensive» ha detto, sottolineando come le misure di contenimento adottate finora abbiano contribuito a rendere costante la velocità di trasmissione. «Il contagio, in sostanza, è come un’automobile» ha continuato, «che, dopo avere accelerato la corsa per settimane, ora viaggia ad una velocità molto elevata ma costante». Dunque, nonostante la tendenza, i 242.609 positivi in più restano un dato preoccupante.
«I pazienti Covid stanno progressivamente cannibalizzando i posti letto di altri reparti», evidenzia Cartabellotta, «limitando la capacità di assistere pazienti con altre malattie». Il presidente di Gimbe, infine, si dice contrario a un alleggerimento delle misure anti Covid in vista del periodo natalizio: «Ipotizzare questa possibilità ci farebbe avere conseguenze molto gravi in termini di vite umane».
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