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Coronavirus, Galli avvisa: «Il Natale? Dovremmo preoccuparci della Pasqua. Se sbagliamo, la terza ondata è scontata»

20 Novembre 2020 - 16:39 Redazione
massimo galli discoteche tampone
massimo galli discoteche tampone
Il primario dell’ospedale Sacco mette in guardia dalle seconde infezioni: «Non sono così rare». E sul voto dello scorso settembre dice: «Ci è costato 88mila casi»

Massimo Galli si dice scettico sulle decisioni assunte recentemente in tema di contrasto all’emergenza Coronavirus. Il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, poi, mette in guardia dal rischio di una terza ondata. E contesta la scelta indire le elezioni – comunali, regionali e referendum -, gli scorsi 20 e 21 settembre: «Dicevo che non era il momento di farle. Sono costate 88 mila casi che altrimenti non ci sarebbero stati».

Il ritardo nella vaccinazione antinfluenzale

Galli fa riferimento al modello elaborato dallo statistico Livio Fenga dell’Istat. «I morti? Vogliamo essere bassi e contare un 2% – spiega il medico -. Basti pensare che 880 è l’1%. I dati sono realismo», chiosa. Galli evidenzia poi i ritardi «pericolosi» nella vaccinazione contro l’influenza. Un indugio «in controtendenza rispetto a quella che sarebbe stata la cosa da fare: non solo vaccinare contro l’influenza una grande massa di persone, ma anche utilizzare questo tipo di opportunità per cominciare a organizzare una vaccinazione di massa contro il Coronavirus», afferma il professore. «Non è stato fatto – aggiunge -, stiamo perdendo una grande occasione»

Seconde infezioni «non così rare»

Galli racconta una vicenda personale emblematica dei ritardi di cui parla: «Anche io sto aspettando il vaccino che mi deve fornire il mio ospedale, ma le consegne che dovevano esser fatte una settimana fa sono state ritardate e speriamo arrivi presto». Galli sottolinea che i casi di reinfezione al Sars-CoV-2 sono «un fenomeno possibile, non del tutto raro», ma afferma che gran parte delle seconde infezioni «sono blande e di modesta entità». Proprio a causa della frequente discesa rapida del titolo anticorpale, Galli ammette che più delle terapie basate su plasma immuni «sono necessari i vaccini, che portano un’immunità più robusta».

Una terza ondata all’orizzonte

Infine, guardando alle decisioni prossime in seno ai tavoli politici, Galli avvisa: «Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua, se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve. Altrimenti è come fare le diete molto concentrate e poi ci si arrabbia se dopo si ingrassa un chilo alla settimana. O si riesce a trovare un mantenimento, almeno fino a quando non arriverà il vaccino, o la terza ondata è scontata».

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