Coronavirus, ecco le regole per gli impianti sciistici. Piste chiuse nelle zone rosse, funivie al 50% e limiti agli skipass in quelle arancioni
Durante la prima ondata di contagi da Covid-19, gli impianti sciistici furono presi d’assalto. Ora, alla vigilia del periodo natalizio, si vuole scongiurare che immagini simili si ripetano. È per queste ragioni che gli impianti, le aree e le stazioni sciistiche collocate nelle zone rosse rimarranno chiuse. Per le regioni arancioni sarà invece consentita l’apertura, salvo alcune precise restrizioni. A prevederlo è la bozza sugli impianti sciistici che verrà presentata durante la Conferenza delle Regioni il prossimo lunedì, per poi essere sottoposta alla valutazione di governo e Cts (Comitato tecnico scientifico).
Funivie e cabinovie al 50%. Seggiovie con carico completo
Sulle misure restrittive riservate alle zone arancioni, l’indicazione principale è relativa a funivie e cabinovie, dove sarà consentito il trasporto del 50% dei passeggeri. Discorso differente per le seggiovie. In questo caso sarà consentita la portata massima «al 100% della capienza del veicolo» con uso obbligatorio di mascherina chirurgica, «anche eventualmente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità». L’indicazione sulla mascherina varrà anche per funivie e cabinovie.
Le limitazioni di carico saranno valide salvo caso di eventi atmosferici particolari. «Per la discesa a valle», si legge nel documento, «in caso di eventi atmosferici eccezionali, ed al fine di evitare o limitare assembramenti di persone presso le stazioni a monte, è consentito per il tempo strettamente necessario l’utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d’uso di mascherina chirurgica».
Limite al numero di skipass in vendita
La bozza prevede limitazioni di numero anche per le presenze sulle piste. «Quale misura preliminare» si legge, «è necessario limitare le presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili». Secondo il documento ancora in elaborazione, il tetto sarà fissato in base alle caratteristiche della stazione sciistica e «determinato con criteri omogenei per Regione e Provincia Autonoma, concordati con i Dipartimenti di prevenzione delle Asl territoriali».
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