Vaccino anti-Covid, lo schiaffo del Cts a Crisanti: «Frasi inopportune da una persona senza competenza»
Le dichiarazioni del virologo Andrea Crisanti sui vaccini anti-Covid hanno tenuto banco nel corso della riunione del Comitato tecnico scientifico (Cts) di ieri, 20 novembre. Crisanti aveva sollevato perplessità sulla sicurezza dei vaccini, sostenendo che «normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino e quindi io quello di gennaio non lo farei», prima di correggere il tiro. La sua uscita, che ha causato la reazione di diversi colleghi tra cui Antonella Viola e Pier Luigi Lopalco, non è passata inosservata in seno al Cts.
Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, gli esperti scelti dal governo per fronteggiare la pandemia hanno parlato di «comportamenti inopportuni e da censurare. La presenza di Aifa e delle agenzie regolatorie internazionali ci garantisce sulla sicurezza dei vaccini», è stata la reazione del Cts. Sarebbe stato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, a insistere affinché gli scienziati prendessero una posizione ufficiale contro Crisanti.
Non solo. Ci sarebbe stata l’unanimità dei componenti del Cts nella smentita alle frasi del professore dell’Università di Padova. Il comitato, dunque, ha sottolineato la gravità delle dichiarazioni rilasciate «da una persona che non si è mai occupata della materia e non ha la competenza per farlo».
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