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La battaglia solitaria della ministra Azzolina: «Riapriamo i negozi? Allora anche le scuole». L’ipotesi sul piano, ma solo dal 7 gennaio

22 Novembre 2020 - 10:44 Fabio Giuffrida
Tanta euforia per la riapertura dei negozi, per il pranzo di Natale e per i vaccini in arrivo a gennaio, ma nessuno parla della scuola. Chi si preoccupa dei ragazzi chiusi in casa davanti a un pc? Riaperture graduali, forse, dal 9 dicembre: tutti in classe dal 7 gennaio 2021

Quella della ministra Lucia Azzolina sul ritorno a scuola, nonostante la pandemia di Coronavirus, è una vera e propria battaglia combattuta nel governo praticamente in solitaria. E non mancano gli scontri con i ministri che, intanto, si dividono su possibili riaperture natalizie, ma solo per negozi e ristoranti. «Sono contenta anche io perché la curva si sta appiattendo – ha detto la ministra nell’ultimo vertice notturno a Palazzo Chigi, come riporta il Corriere della Sera – ma c’è una cosa che non capisco. Percepisco una grande euforia, vi sento parlare di aprire i negozi e i ristoranti ma nessuno di voi ha qualcosa da dire sulla scuola? Davvero pensate che con il Dpcm del 3 dicembre si possa riaprire tutto, lasciando chiusi i licei?».

«Le scuole vanno riaperte il prima possibile»

L’unica a difenderla è stata la renziana Elena Bonetti: «Lucia ha ragione, le scuole vanno riaperte il prima possibile». Tutti i ministri del Pd, invece, non sarebbero intervenuti, convinti del fatto che, «con le file di ambulanze davanti agli ospedali», fare «una battaglia di religione» per riaprire le scuole superiori, sembra essere fuori luogo. Non lo è, invece, per molti ragazzi (e anche molti prof) che in questi giorni hanno chiesto a gran voce la fine della didattica a distanza, stanchi di non poter vedere i propri compagni di classe e, dunque, distrutti dall’idea di dover rimanere, ancora una volta, da soli a casa, davanti a un pc.

Tutti in classe dal 7 gennaio

Numeri alla mano, la ministra sa bene che non potrà riaprire il 4 dicembre (l’ultimo Dpcm scade il 3 dicembre, ndr). La data è troppo vicina. La speranza, adesso, è quella di un ritorno graduale a scuola: forse dal 9 dicembre riaprire le aule alle prime classi superiori e alle quinte che a giugno affronteranno la Maturità. Ma il grande rientro è previsto per il 7 gennaio 2021, dopo la Befana. C’è tutto il tempo per lavorare sui trasporti – anche se ancora poco o nulla è stato fatto – e sul tracciamento dei contagi interni. E mentre i presidi si dicono stanchi di gestire le strutture scolastiche in queste condizioni, il Comitato tecnico scientifico spinge per la riapertura delle scuole per non danneggiare, ancora una volta, la salute psichica dei ragazzi.

Tra l’altro, riaprire le scuole il 4 dicembre, che è venerdì, non avrebbe alcun senso, considerando poi che l’8 dicembre è la Festa dell’Immacolata e che dal 22 di solito cominciano le vacanze di Natale. «Riaprire per qualche giorno, dal 9 al 22 è un’idea priva di ogni logica», dice a la Repubblica Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio.

Chi è Lucia Azzolina: l’amore per la Sicilia, il mare e i libri

La ministra Lucia Azzolina, comunque, sembra avere le idee chiare: non chiuderebbe mai le scuole. «Non mi spavento a dire che mi batto per non chiuderla quando nient’altro rimane aperto e per riaprirla quando tutto è chiuso. E resisto finché posso», ha detto in una lunga intervista a Il Venerdì de la Repubblica in cui si è raccontata a 360 gradi. Lei, siracusana doc, che ha sofferto nel lasciare la sua Sicilia per fare carriera, che ha vissuto in una famiglia in cui non c’erano libri e che campava con 1.800 euro al mese, con il solo stipendio del padre, e che da insegnante è diventata ministra grazie ai Cinque Stelle.

Nel suo ufficio, al ministero, ha chiesto solo un divano a tre posti dove potersi sdraiare tra un atto e l’altro. Non si definisce una femminista militante anche se, negli anni, ha subito continue prese in giro prima per il cognome («Già al liceo mi chiamavano Cazzolina»), poi per le labbra. Ma se c’è una cosa che le manca di più è senza dubbio il mare, «la spiaggia di Noto che è la più bella del mondo».

Foto in copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI

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