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Il direttore dell’Aifa: «Ai no-vax risponderemo con i dati, ma nessuno sarà costretto. Vi spiego perché questi vaccini sono sicuri»

22 Novembre 2020 - 07:55 Fabio Giuffrida
Nicola Magrini
Nicola Magrini
Una risposta forte e chiara al professor Andrea Crisanti che, qualche giorno fa, ha messo in dubbio la sicurezza dei vaccini, realizzati in tempi record e in arrivo a gennaio

Le parole di Andrea Crisanti – che ha lasciato intendere di fidarsi poco della sicurezza dei vaccini anti Covid – hanno sollevato un vero e proprio polverone. Dal Cts all’Aifa: tutti contro il professore dell’università di Padova che, con le sue parole, rischia di dare manforte ai no vax. Tra chi non ha gradito le parole del virologo, c’è anche Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco che, al Quotidiano Nazionale, ha spiegato perché i vaccini devono ritenersi sicuri.

Testati su 60mila volontari

«Tutte le fasi di validazione e valutazione sono rispettate, nessuna tappa è stata saltata. L’ultima, la fase 3, ha comportato studi randomizzati su decine di migliaia di persone al fine di valutare gli effetti protettivi e la capacità di prevenire l’infezione da Covid», ha spiegato. Testati 30-40mila, o addirittura 60 mila volontari con una sicurezza che, dunque, sembra essere fuori da ogni dubbio.

«C’è stata una mobilitazione mai vista prima»

Nessuna sottovalutazione, non c’è motivo di pensare che «le cose siano state fatte in fretta e male». «Spesso abbiamo seguito le sperimentazioni passo dopo passo» – spiega – quindi la situazione è sotto controllo e l’Aifa farà la sua parte con il massimo rigore per la tutela della salute dei cittadini. E allora come è stato possibile bruciare le tappe e arrivare a un vaccino in tempi così veloci? Con una «mobilitazione internazionale mai vista prima, con una condivisione di informazioni che apre scenari inimmaginabili, con l’utilizzo delle tecnologie più evolute e con i maggiori scienziati», ha detto Magrini.

Dopo il vaccino non sarà un “liberi tutti”

Ai dubbi dei no vax «risponderemo con gli studi di farmacovigilanza attiva e una app dei vaccinati» ma «nessuno sarà costretto». Dopo il vaccino anti-Covid, però, è bene ricordarlo, non si tornerà subito alla normalità, non sarà un “liberi tutti”: «Certe precauzioni serviranno anche dopo, nel rispetto delle norme sociali, se non altro per evitare di prendere ulteriori infezioni come l’influenza stagionale», ha concluso.

Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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