Di Maio sta con Morra: «Si è scusato. Il Paese si occupi di mafia, non delle sue parole». E Fico attacca la Rai: «Errore gravissimo»
«Nicola Morra si è scusato per le sue parole su Jole Santelli, la cui scomparsa ha scosso davvero tutti. Ciononostante, da giorni non si fa altro che attaccare lui, proprio mentre il presidente del consiglio della Regione Calabria, Domenico Tallini, viene arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso». Così Luigi Di Maio, con un lungo post pubblicato su Facebook, interviene nella polemica sul presidente pentastellato della Commissione Antimafia, finito nella bufera per le sue parole su Santelli e attaccato nei giorni scorsi anche da ambienti del Movimento 5 stelle.
«Sapete chi c’era nella lista degli impresentabili redatta dalla commissione antimafia, di cui Nicola Morra è presidente? Proprio Domenico Tallini», ha scritto il ministro ed ex capo politico del Movimento. «Ecco, io credo che questo Paese debba innanzitutto preoccuparsi di mafia, di corruzione, di clientelismo, non solo delle dichiarazioni di qualche politico. Mi sembra assurdo che queste dichiarazioni vengano usate per oscurare la notizia di un arresto per mafia di un rappresentante delle istituzioni. Ci è già successo centinaia di volte e come Movimento 5 Stelle abbiamo le spalle larghe. Ma non smetto mai di meravigliarmi».
«Questo è un Paese strano, un Paese dove la polemica fa sempre notizia, ma l’arresto di un politico per mafia passa in secondo piano», ha scritto Di Maio, per poi concludere: «Non vedo l’ora di vedere Nicola Morra in Rai per rispondere a tutte le domande che i giornalisti vorranno fargli. Io credo che l’indignazione abbia un valore. E credo che questo valore debba essere impiegato per costruire un’Italia diversa. Più vera e più libera».
Buffagni: «Dobbiamo avere la forza di cambiare alcuni meccanismi»
Sul caso Morra è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico, che si è soffermato sulla cancellazione della partecipazione del presidente della Commissione Antimafia alla trasmissione Titolo Quinto su RaiTre: «Assolutamente grave, gravissimo che il presidente dell’Antimafia entra in camerino per andare in trasmissione e gli dicono, ‘no, non puoi’. Non sta né in cielo né in terra. Spero che in Rai ammettano che è stato un grande sbaglio».
A stretto giro è arrivato anche il commento di Stefano Buffagni, viceministro pentastellato al Mise: «Per il futuro auspico che la Rai, ma tutte le televisioni, rispettino la rappresentanza dei cittadini e la legalità. È intollerabile vedere in tv i vari Buzzi o il figlio di Riina e poi assistere a uno scempio come quello di venerdì. Come Movimento 5 Stelle dobbiamo aver la forza di cambiare questi meccanismi, consapevoli che di sole favole o ideali si muore: o il potere lo si esercita, o qualcuno lo farà per noi. Evolviamo, e difendiamo Nicola».
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