L’ipotesi di due Dpcm per Natale, verso una zona gialla unica a tempo: a cena massimo 6 persone, viaggi tra regioni in forse, la scuola deve aspettare gennaio
Riaprire con cautela, per evitare di correre ai ripari dopo le feste natalizie come già accaduto ad agosto con le discoteche. Il prossimo Dpcm di dicembre, al quale potrebbe seguire un Dpcm di Natale secondo il Corriere della Sera, comincia a delinearsi nelle anticipazioni dei quotidiani con una strategia da parte del governo all’insegna della cautela massima, ma con qualche segnale di ottimismo in più sull’andamento della pandemia di Coronavirus. A cominciare da quello delle terapie intensive, che negli ultimi giorni hanno registrato una frenata dei ricoveri incoraggiante.
Le chiusure sulla base delle tre fasce previste dall’ultimo Dpcm sembrano portare almeno in parte i risultati attesi, ma non bastano per tornare alla “normalità” riassaggiata dopo l’estate. Per questo le regole rimarranno invariate fino al 3 dicembre, riporta la Repubblica, mentre per negozi, bar e ristoranti, scuola e viaggi tra regioni per il rientro a casa in occasione delle feste natalizie si prevedono riaperture graduali e limitate.
La scuola
Al netto delle buone intenzioni da parte del ministero dell’Istruzione, sulla spinta degli esperti del Cts, la scuola sarà l’unico settore che non godrà di allentamenti per dicembre. Un punto che continua a infuocare lo scontro interno al governo, fino all’ultimo vertice notturno durante il quale, secondo il Corriere della Sera, la ministra Lucia Azzolina ha protestato davanti alle intenzioni diffuse tra i ministri di concentrarsi sulle riaperture di stazioni sciistiche e ristoranti, ma non delle classi. L’obiettivo più concreto al momento sposta la data possibile per ragionare sul ritorno in classe ad almeno dopo il 6 gennaio, secondo quanto riporta la Repubblica, con qualche revisione su possibili rientri almeno nelle regioni in cui sono state chiuse anche asili ed elementari, come ad esempio in Campania.
A dicembre quasi tutti in zona gialla: le finestra per shopping e cene fuori casa
L’obiettivo è portare tutte le regioni a una sostanziale zona gialla a partire dal 3 dicembre, con le relative regole più leggere a cominciare dal coprifuoco posticipato concedendo quindi la riapertura di bar e ristoranti, oltre che dei negozi finora costretti a tenere la saracinesca abbassata. Il passaggio delle attuali zone rosse a gialle non ha davanti a sé un strada semplice. Il punto di mediazione su cui lavorano governatori e governo è di avanzare con riaperture graduali, che conservino le restrizioni più severe in quelle province in cui il livello di rischio è ancora troppo alto per permettere di abbassare la guardia.
Le ipotesi sulle riapertura nel Dpcm di Natale
- Coprifuoco: l’ipotesi è di spostare l’inizio del coprifuoco alle 23 o a mezzanotte per dicembre, mentre per il periodo dal 24 al 31 dicembre fino all’una;
- Bar e ristoranti: le attività della ristorazione tornano aperte anche la sera, con il limite di sei persone per tavolo. Una regole che dovrebbe essere indicata anche dalle raccomandazioni del prossimo Dpcm per le cene in casa;
- Negozi: per permettere lo shopping natalizio, almeno in una striscia di giorni precedente ai giorni di festa, le attività commerciali potrebbero sfruttare orari di apertura prolungati, fermo restando gli ingressi scaglionati e il rispetto delle regole già in vigore su capienza massima, distanza e igiene;
- Viaggi tra regioni: il periodo natalizio è soprattutto l’occasione per tanti di tornare a casa per rivedere i famigliari. Il tema è ancora discusso, ma la concessione agli spostamenti tra regioni potrebbe avere un’ulteriore spinta se i dati sui contagi dovessero ancora una volta migliorare nella prossima settimana.
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