La difesa di Massimo Boldi, negazionista del Covid smemorato: «Mai stato. Seguo i consigli di Gismondo e Zangrillo»
Qualche giorno fa era stato arruolato dalla Regione Lombardia per girare uno spot nell’ambito della campagna sul Coronavirus. Massimo Boldi è diventato nel giro di poche ore il testimonial che non ti aspetti e soprattutto una delle personalità più criticate sui social. Sarà per le sue teorie sulla pandemia, come quel post – poi cancellato – in cui teorizzava un complotto dei potenti del mondo che volevano terrorizzare la popolazione con il Covid Un messaggio a dir poco stridente con il ruolo di testimonial per una delle regioni più colpite dal virus e con il messaggio che vorrebbe mandare. «La mattina in cui l’ho scritto avevo ricevuto un video dalle mie figlie in cui si vedevano i miei nipoti che crescevano, mi è venuto il magone. Mi sono detto: ma che atmosfera stiamo regalando alle nuove generazioni?», ha spiegato “Cipollino” in un’intervista al Corriere della Sera.
Nella clip parla di panettoni, si mette le dita nel naso, tutto per appoggiare una sola causa: stanziare 167 milioni di euro per sostenere le categorie lavorative colpite dall’emergenza che non rientrano nei decreti Ristori varati dal governo. Boldi non si definisce un negazionista. «Non lo sono. Abito a Milano 3 e anche le mie figlie, eppure non ci vediamo quasi mai per non rischiare. Certe cose che ho scritto erano più dettate dall’impulso. Mi sono sempre comportato rispettando le regole. Il mio invito semmai era a vivere in un modo normale, rispettando le regole. Questo ho sempre detto».
Le mascherine per tappare la bocca
Ma non è tutto. In passato, il neo testimonial della Regione Lombardia ha pure detto che ci vogliono tappare la bocca con le mascherine. Però ora, a suo modo, ritratta. «Io sono amico della dottoressa Gismondo e di Zangrillo i quali mi hanno sempre consigliato come comportarmi, dicendomi che certi accorgimenti non sono essenziali per non prendere il virus». Insomma, Boldi le mascherine le usa. «Ma hanno detto che dovremmo vivere una vita normale, rispettando le regole, senza ossessionarsi o ci rimette la mente. Poi quando la gente mi incontra per strada e mi dice di fare una foto come faccio? Non posso continuare a mettere e togliere la mascherina», dimenticando che la regola è solo una: tenerla indosso. Ad ogni modo il governatore Fontana ha molto apprezzato. Così come apprezza le posizioni dell’attore, «in generale è d’accordo con me», dice. E Zangrillo? «Mi ha detto che è bello il mio impegno, che sperava fosse più forte dell’invidia che anima i più. E che per me ci sarà sempre».
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