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Movimento 5 Stelle, dalla governance collegiale alle alleanze con altri partiti: ecco il documento degli Stati generali

23 Novembre 2020 - 13:46 Redazione
Resta il limite dei due mandati. Crimi: «I contenuti saranno sottoposti al voto dell’assemblea degli iscritti su Rousseau»

Dal passaggio a una governance collegiale al via libera in casi «eccezionali» ad alleanze con altre forze politiche: sono due dei punti cardine del documento di sintesi degli Stati Generali del Movimento 5 stelle, pubblicato oggi, 23 novembre, sul Blog. «I contenuti del documento saranno sottoposti, per parti separate, al voto dell’assemblea degli iscritti sulla piattaforma Rousseau», ha commentato il capo politico ad interim Vito Crimi. Sulla questione della governance, il documento prevede di «trasferire le funzioni oggi attribuite al capo politico ad un organo collegiale, che combini rapidità ed efficienza nell’azione politica». Si attribuiscono «alcune funzioni di indirizzo politico, nonché di convocazione dell’assemblea degli iscritti, ad un organo collegiale ad ampia rappresentatività dei livelli istituzionali, territoriali, anagrafici e di genere».

Capitolo alleanze

«Il M5S nasce come forza alternativa alle altre forze politiche esistenti», si legge nel documento. «In via eccezionale, in relazione ai singoli sistemi elettorali, possono essere autorizzate, prima o dopo le votazioni, specifici accordi con altre forze politiche, prioritariamente con liste civiche». Questo «può avvenire solo sulla base di accordi chiari e percorsi stabiliti di condivisione di programmi, idee e obiettivi, che tenga conto prioritariamente dei livelli territoriali coinvolti ma con un’autorizzazione che avvenga a livello nazionale che tenga conto degli interlocutori e del contenuto degli accordi».

Il limite dei due mandati

Resta, poi, il limite dei due mandati. «Fatto salvo il limite dei due mandati come vigente – si legge -, si propone di valorizzare, all’atto della prima candidatura alle istituzioni regionali, nazionali o europee, chi ha effettuato uno o più mandati da consigliere comunale». Quanto alla piattaforma, il documento – che non menziona esplicitamente Rousseau – precisa che «i rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership che definisca i servizi delegati, ruoli, doveri reciproci».

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