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Il vaccino di AstraZeneca efficace al 70% contro il Coronavirus: «Al 90% con regime ottimale. Costa meno ed è più semplice da conservare»

23 Novembre 2020 - 09:16 Giada Giorgi
Rispetto a quella annunciata da Pfizer e Moderna, la percentuale di Astrazeneca è più bassa. Ma i produttori del vaccino sviluppato con l’Università di Oxford chiariscono che l’efficacia sale al pari dei concorrenti con un richiamo dopo un mese

Un altro annuncio di efficacia si aggiunge alle buone notizie della corsa al vaccino anti Covid-19. Anche se con una percentuale minore rispetto ai candidati di Pfizer e Moderna, la società farmaceutica Astrazeneca ha diffuso i dati di validità della propria formula in sperimentazione, annunciando il 70% di efficacia nella protezione contro il virus. Il farmaco, sviluppato con l’Università di Oxford e l’italiana Irbm di Pomezia, per il momento quindi si piazza molto indietro rispetto ai concorrenti, che nelle scorse settimane avevano anticipato una validità al 90%, poi corretto al 95%, per Pfizer e al 94,5% per la società Moderna.

La sperimentazione

Sono due le differenti tipologie di dosaggio che hanno dimostrato l’efficacia annunciata dall’azienda farmaceutica svedese-britannica, con una percentuale di ospedalizzazione pari a zero e nessun caso critico di Covid-19 registrato tra i partecipanti. Le informazioni diffuse da Astrazeneca sono relative alla sperimentazione in corso in Gran Bretagna e Brasile e riguardano 131 casi positivi, trattati con due differenti regimi. Il primo, con la somministrazione di mezza dose di vaccino iniziale e una dose piena dopo un mese, ha mostrato un’efficacia pari al 90%.

Il secondo, con due dosi piene somministrate a distanza di un mese, è arrivato al 62% di validità. Da questi due risultati la media annunciata del 70%. L’efficacia dichiarata da Astrazeneca ha riguardato diverse fasce d’età, compresa quella degli anziani, per un tempo di validità ancora da dover stabilire. «L’annuncio di oggi» ha commentato la professoressa di vaccinologia presso l’Università di Oxford, Sarah Gilbert, «ci porta un altro passo avanti verso il momento in cui potremo usare i vaccini per porre fine alla devastazione causata dal Covid-19».

I punti di forza

Nonostante una percentuale di efficacia più bassa rispetto a quelle a cui ci avevano abituato gli ultimi annunci di Pfizer e Moderna, i punti di forza sottolineati da Astrazeneca per il proprio candidato vaccino sono il costo più economico rispetto agli altri due e la più facile conservazione. Sul secondo punto la conseguenza vantaggiosa sarebbe anche una maggiore facilità di distribuzione in tutto il mondo.

«La semplice catena di distribuzione del vaccino e il nostro impegno senza scopo di lucro affinché ci sia un accesso ampio, equo e tempestivo» ha dichiarato l’amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, «significa che sarà conveniente e disponibile a livello globale, fornendo centinaia di milioni di dosi». E proprio a questo proposito il governo britannico avrebbe già ordinato 100 milioni di dosi del vaccino messo a punto dall’Università di Oxford, abbastanza per immunizzare 50 milioni di persone.

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