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L’audizione di Renzi su Regeni: «Rimpiango di non aver saputo prima della sua morte». Ma è scontro con la Farnesina – Il video

24 Novembre 2020 - 12:24 Redazione
L’ex premier, in carica all’epoca dell’omicidio, ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta. Il ministero degli Esteri replica: «Governo informato immediatamente». Ed è polemica sul presunto grado di «collaborazione» delle autorità egiziane

Matteo Renzi è stato ascoltato dalla commissione parlamentare che indaga sulla morte di Giulio Regeni. All’epoca dei fatti, tra gennaio e febbraio del 2016, era lui il presidente del Consiglio e l’Italia era in ottimi rapporti con l’Egitto. L’attuale leader di Italia Viva ha detto di avere un rimpianto, ovvero non aver saputo prima della morte del giovane ricercatore italiano: «Perché abbiamo saputo quella notizia solo il 31 gennaio? Se avessimo saputo prima, avremmo potuto agire prima. Ma la reazione è stata a tutti i livelli. Al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi dissi che non avremmo accettato verità di comodo». Il nostro ministero degli Esteri, tuttavia, ha replicato così alle parole dell’ex premier: «Il governo e i servizi di sicurezza furono informati sin dalle prime ore successive alla scomparsa di Regeni il 25 gennaio 2016». La Farnesina, inoltre, ha aggiunto che tutti i passi fatti con le più alte autorità egiziane sono stati «ampiamente documentati e resi noti alle istituzioni di Roma» dall’ambasciatore Maurizio Massari, in quel periodo capo della diplomazia italiana al Cairo.

Hanno fatto molto discutere altri due passaggi della lunga audizione di Renzi: quello in cui l’ex premier ha detto che Sisi, sul caso Regeni, avrebbe «permesso una collaborazione giudiziaria che non è quella che noi sognavamo, ma che è decisamente superiore a quella standard»; e quello in cui ha affermato che «la non collaborazione egiziana è un falso, la non sufficiente collaborazione egiziana è la realtà», aggiungendo poi che «l’Egitto deve far giudicare i colpevoli». Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e uguali che presiede la commissione d’inchiesta sulla morte di Regeni, ha prontamente sottolineato su Twitter che «non risulta agli atti della commissione alcuna collaborazione da parte egiziana nelle ore immediatamente successive al rapimento di Regeni. Risultano invece tre diversi tentativi di depistaggio supportati dalle autorità egiziane».

Renzi, nel corso della sua audizione, ha puntato il dito anche contro l’Università di Cambridge, per conto della quale Regeni stava conducendo in Egitto una ricerca di dottorato presso il dipartimento di Scienze sociali: «Il Regno Unito non ha chiarito fino in fondo questa storia. C’è qualcosa che non torna nella professoressa (Maha Mahfouz Abdel Rahman, ndr) che decide di non rispondere alle domande dei giornalisti. Io la trovo una cosa inaccettabile».

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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