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Ciro Grillo e la notte folle in Costa Smeralda: per l’accusa fu violenza sessuale di gruppo. Spunta una foto choc

24 Novembre 2020 - 13:35 Redazione
Il giudice ha acquisito una foto, definita oscena, in cui il padrone di casa infierisce sull’amica dell’italo-norvegese che si era addormentata dopo essersi ubriacata

Si aggiungono elementi di prova contro Ciro Grillo, figlio del comico e fondatore del M5s Beppe, e i suoi tre amici, dopo la chiusura delle indagini dello scorso 20 novembre e la richiesta di rinvio a giudizio. Il procuratore di Tempio Pausania (Sardegna) ha riportato non solo le parole della ragazza italo-norvegese che ha detto di essere stata violentata dai quattro ragazzi in vacanza in Costa Smeralda, ma anche un’immagine, definita oscena, in cui il padrone di casa, Grillo, infierisce sull’amica dell’italo-norvegese che si era addormentata dopo essersi ubriacata. Entrambe le giovani sarebbero state dunque violentate. I particolari sono emersi dall’esame dei telefoni cellulari dei quattro giovani.

La difesa, che insiste sul sesso consensuale, è stata nuovamente affossata. I legali dei ragazzi erano certi che il procuratore Gregorio Capasso avrebbe chiuso l’indagine con un’archiviazione, mentre è stato contestato il reato di violenza sessuale di gruppo. «E invece ha archiviato un par di p…», ha tuonato un’avvocata della linea difensiva contro il giornalista de la Repubblica. La palla adesso passa al Gup che deciderà se rinviare a giudizio per stupro i quattro giovani.

Le tesi della difesa e dell’accusa

I difensori di Grillo e dei suoi tre amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, che hanno chiesto venti giorni per studiare le nuove prove, sostengono che quella del luglio di due anni fa sia stata una notte di sesso volontario tra sei coetanei. Ragazzi che, al massimo, ci erano andati giù pesante con l’alcol ma niente di più. L’accusa invece ribalta la tesi, raccontando ben altra storia. Il 17 luglio 2019 in una delle ville vicine al Pevero Golf, entrambi di proprietà del fondatore del M5s Beppe Grillo, «mediante violenza, costringevano e comunque inducevano la ragazza, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica dovuta all’assunzione di alcol, a subire e compiere atti di natura sessuale».

La dinamica (secondo l’accusa)

Una serata come tante altre, d’estate, e una comitiva che decide di passare la serata al Billionaire – celebre locale sardo. Uno dei ragazzi, Francesco Corsiglia, chiede a una delle due ragazze di seguirlo in camera con una scusa: prendere delle coperte. E lì che cerca il primo contatto – non consensuale – ma il tentativo fallisce. La segue e la bracca in una stanza senza porte, dove la violenta mentre gli amici «entravano e uscivano ridendo tra loro e ostruendole il passaggio quando, divincolatasi, la ragazza tentava di allontanarsi».

Alle prime luci del mattino, non contenti, gli altri tre ragazzi passano all’attacco forzando la ragazza «a bere vodka, afferrandola per i capelli la costringevano e comunque la inducevano a compiere e subire ripetuti atti sessuali con ciascuno di loro». La soddisfazione sembra ancora troppo poca, tanto da coinvolgere anche l’amica. «In particolare Grillo, alla presenza di Capitta che scattava fotografie per immortalarlo e di Lauria, la oltraggiava in modo estremamente volgare e degradante».

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