Coronavirus, la bozza delle linee guida Usa sui vaccini: prime dosi ai medici e anziani, poi poliziotti e insegnanti. L’Oms: «A Natale evitate riunioni famigliari»
Usa
Entra nel vivo il dibattito nella comunità scientifica negli Stati Uniti su chi dovrà ricevere il vaccino contro il Coronavirus per primo. Ieri 23 novembre si è riunito un comitato di esperti incaricato di redigere le linee guida per i Center for disease control and prevention sulla dinamica della distribuzione. Documento atteso per la metà di dicembre, quando la Food and drug administration, l’agenzia del farmaco americana, deciderà sulle prime revisioni dei vaccini sviluppati da Pfizer e Moderna. Come riporta il New York Times, un sottogruppo del comitato di esperti aveva già indicato di dare la precedenza ai 21 milioni di operatori sanitari negli Usa, aggiungendo poi al primo gruppo che avrebbe ricevuto il vaccino anche gli ospiti delle strutture di assistenza a lungo termine. A seguire dovrebbero ricevere le prime dosi i lavoratori dei settori essenziali, dalle forze di polizia fino agli insegnanti e gli addetti ai trasporti. Il terzo gruppo suggerito dal sottogruppo di esperti è quindi quello degli adulti in condizioni mediche a rischio, oltre che tutti gli over 65.
Oms
Il suggerimento che arriva dall’Oms su come affrontare il periodo festivo natalizio è di evitare ogni tipo di riunione famigliare. La responsabile tecnico del Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della sanità, Maria Van Kerkhove, ha chiarito che non esiste una soluzione «a rischio zero» per i governi su come gestire le restrizioni nel periodo festivo, ma più semplicemente una serie di opzioni che vanno da un rischio basso a uno più alto. E mentre spetta ai governi la decisione su eventuali allentamenti alle misure di contenimento dei contagi in base a possibili benefici economici e sociali, i funzionari dell’Oms dicono che spetta invece alle singole persone decidere se esporre i propri famigliari, soprattutto in presenza di soggetti deboli, al rischio contagio: «Vogliamo stare con la famiglia durante le vacanze – ha detto Van Kerkhove – ma in alcune situazioni, la difficile decisione di non riunirsi in famiglia è la “scommessa” più sicura» per evitare rischi.
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