Conte: «Controlli per chi rientra dall’estero a Natale». E sul Mes replica a Speranza: «Le risorse ci sono già»
All’Unione europea che litiga e si divide tanto sul Recovery Fund quanto sulla chiusura delle piste da sci, Spagna e Italia s’appellano in coro per chiedere risposte unitarie. «Abbiamo molti punti dell’emergenza Covid che richiedono una risposta europea», ha detto il capo di governo spagnolo Pedro Sánchez nella conferenza stampa congiunta con l’omologo italiano Giuseppe Conte. «Questo è un vertice di concertazione ma anche di azione, abbiamo definito delle risposte non solo tra i due Paesi ma anche per l’Ue, è un vertice che vuole risaltare il meglio dell’Europa».
Tra le misure anti-Covid su cui Sánchez rimarca la necessità di una risposta Ue il premier cita «le misure per il periodo di Natale» e il «piano vaccino». Conte aggiunge: «Stiamo lavorando, ho avuto dei colloqui con i rappresentanti delle istituzioni Ue, per cercare di promuovere e ottenere un coordinamento in particolare per gli impianti sciistici e le vacanze di Natale. Non possiamo pensare di poter vivere delle vacanze natalizie in montagna come negli altri anni, se c’è una risposta Ue io la auspico e credo sia opportuna». Il premier italiano spiega poi che «ci stiamo premurando per evitare che, nel caso si vada all’estero, si possa rientrare senza nessun controllo» sanitario.
Sul Recovery Fund, Conte spiega: «Abbiamo avuto una forte sintonia nell’approccio europeo solidale nella crisi Covid, e da lì è nato un saldo legame con Pedro. Non ci nascondiamo le difficoltà, il prossimo Consiglio Ue sarà risolutivo per rendere operativi gli impegni ma siamo fiduciosi che continuando a lavorare insieme con coraggio e visione anche i Paesi che portano una frenata si convinceranno che tutti i cittadini europei non possono assolutamente aspettare» il Recovery Fund.
«La scuola? Va riaperta il prima possibile»
Conte risponde poi al ministro della Salute Roberto Speranza, che oggi ha definito il Mes «uno strumento a cui bisogna guardare con assoluta serenità»: «Comprendo che il ministro della Salute possa auspicare nuove risorse, il problema non è nello strumento ma nelle risorse. Abbiamo già nella legge di bilancio cospicue risorse, nel Recovery Plan ci saranno cospicue risorse per il sistema sanitario. C’è un piano di rafforzamento della sanità, faremo in modo che le risorse siano adeguate».
Il premier italiano, infine, interviene nel dibattito interno al Paese – e alla sua maggioranza – sulla riapertura delle scuole, schierandosi di fatto a fianco del Movimento 5 stelle, che chiede una ripartenza immediata, e contro gli scetticismi del Pd: «La scuola va riaperta appena possibile. Noi non dobbiamo procurare disagi in particolare ai nostri giovani».
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