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Il governo stringe sul nuovo Dpcm. Le richieste delle Regioni: Dad per i licei fino a gennaio e stop agli spostamenti all’estero

26 Novembre 2020 - 18:58 Redazione
Fissato per domattina un vertice tra il premier Conte e i partiti di maggioranza. Dalla scuola alle piste da sci: i nodi da sciogliere in vista del prossimo decreto

Il governo stringe sulle prossime misure anti-Covid, che confluiranno nel Dpcm del 3 dicembre. Nel pomeriggio di oggi, 26 novembre, il premier Giuseppe Conte ha incontrato i capi delegazione dei partiti di maggioranza, prima di un secondo vertice tra il ministro della Salute Roberto Speranza, quello degli Affari regionali Francesco Boccia e le Regioni. Al secondo incontro hanno partecipato anche il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Una girandola di riunioni che prepara il terreno a un nuovo vertice tra il premier e i capi delegazioni, fissato per domani mattina alle 10.30.

I dossier sul tavolo del governo sono diversi, e vanno dalla chiusura delle piste da sci sotto Natale alla riapertura della scuola. Su quest’ultimo fronte, la disputa da risolvere è innanzitutto interna alla maggioranza. Il Movimento 5 stelle vorrebbe riaprire fin dal 9 dicembre, il Pd è più scettico in merito. Si va verso la prima ipotesi, caldeggiata anche dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Nel corso dell’incontro di oggi, però, le Regioni hanno chiesto al governo di prolungare la didattica a distanza per i licei fino a gennaio.

Un altro nodo da sciogliere è quello delle piste da sci. L’esecutivo sembra intenzionato a non indietreggiare sulla chiusura. Oltre confine dovrebbero muoversi nella stessa direzione anche gran parte dei Paesi vicini all’Italia, Francia in primis. Altri, come l’Austria, vorrebbero non chiudere gli impianti; il governo italiano, più che limitare gli spostamenti verso questi Stati, preferirebbe imporre una quarantena obbligatoria per chi rientra. Tuttavia, le Regioni chiedono la chiusura delle frontiere. L’obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei.

Chiusura dei negozi alle 22 e coprifuoco alle 23

Quanto agli spostamenti interni al Paese, il ministro Speranza vorrebbe dare luce verde solo a quelli tra Regioni in area gialla. Regioni che dovrebbero aumentare di numero a partire da domani, 27 novembre. C’è poi il nodo relativo al numero di persone che potranno partecipare a riunioni di famiglia: si va da un minimo di 6 ad un massimo di 10. Quanto agli esercizi commerciali, l’esecutivo sta pensando di prolungare gli orari di apertura dei negozi per ridurre il rischio di assembramenti. Tra le ipotesi c’è quella di chiudere i negozi alle  22, con il coprifuoco che scatterebbe alle 23.

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