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Maradona, le speranze e le paure nell’ultima intervista: «Il calcio mi ha dato tutto, senza la droga avrei potuto vincere di più»

26 Novembre 2020 - 07:53 Fabio Giuffrida
Una leggenda, il miglior tocco di palla della storia che non nascondeva affatto le sue paure, come quella del Covid che, quasi, lo ossessionava. «Questa è la cosa peggiore che ci potesse capitare, non ho mai visto niente del genere», diceva

Diego Armando Maradona nella sua ultima intervista rilasciata al Clarin il 30 ottobre scorso, quando ha compiuto 60 anni, non nascondeva la paura di morire e l’angoscia legata al Covid, che aveva già colpito la sua famiglia. Suo cognato ne era morto, sua sorella era stata colpita dal virus. «Questa è la cosa peggiore che ci potesse capitare – diceva – non ho mai visto niente del genere. E colpisce molto più duramente l’America Latina. Spero che finisca presto, ci sono persone in grande difficoltà, molti disoccupati che non hanno nemmeno i soldi per mangiare». La pandemia era un pensiero che, quasi, lo ossessionava. Il suo desiderio, infatti, era che «questa pandemia passi il prima possibile e che la mia Argentina possa voltare pagina».

«Sono stato molto felice»

Per Maradona il calcio era vita: «Sono stato molto felice, il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto potessi immaginare. Senza la droga avrei potuto giocare e vincere molto di più», ammetteva nell’intervista al quotidiano argentino, ripresa da la Repubblica. Lui che è stato un punto di riferimento per migliaia di ragazzi che sognavano di diventare calciatori, che avevano nella vita un solo obiettivo: essere come Maradona. Un affetto che non passava inosservato nemmeno al miglior tocco di palla della storia. Una leggenda che, però, nell’ultimo periodo non stava più bene, nella testa e nel corpo. Ieri la morte.

«Sarò eternamente grato alla gente»

Aveva perso i genitori e non aveva più un buon rapporto con l’ex moglie. Accanto a lui c’erano i tifosi, quelli che non l’avevano mai lasciato da solo, nemmeno per un istante: «Sarò eternamente grato alla gente. Riescono a sorprendermi ogni giorno – spiegava – quello che ho vissuto in questo ritorno al calcio argentino non lo dimenticherò mai. Ha superato quello che potevo immaginare. Perché sono stato via per molto tempo e a volte ti chiedi se le persone ti ameranno ancora, se proveranno le stesse cose… Quando sono entrato in campo a Gimnasia il giorno della presentazione, ho sentito che questo amore non finirà mai».

Foto in copertina: EPA/Demian Alday Estevez

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