Nuovo Dpcm, sulle regole nessun regalo a Natale dal governo: ricongiungimenti famigliari per un solo figlio e verso due zone di rischio
Le regole per il prossimo Natale contenute nel Dpcm in arrivo nei primi giorni di dicembre non porteranno grandi concessioni agli italiani. Anzi, la linea che sta emergendo dalle ultime riunioni della maggioranza di governo è quella più rigorista, spinta dal premier Giuseppe Conte, perché ci si prepari a un Natale quanto più blindato possibile. Niente regali da parte del governo per esempio su vacanze all’estero e sugli spostamenti tra le regioni, anche se in zona gialla, con uno spiraglio di speranza almeno per i ricongiungimenti famigliari, ma con limiti severi. La cautela prevale già con le previsioni su quanto sarà deciso domani, venerdì 27 novembre, quando il report settimanale della Cabina di regia potrebbe allentare le misure innanzitutto per Lombardia e Piemonte, passando da rosse ad arancioni.
L’ipotesi, secondo la Repubblica, è di far slittare il cambio di colore di qualche giorno, congelando la mappa delle regioni per qualche giorno, almeno fino al 2 dicembre, quando il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà in Parlamento sia il piano sui vaccini che il contenuto del nuovo provvedimento del presidente del Consiglio in vigore dopo due giorni. In quel provvedimento potrebbe esserci una sostanziale modifica sulla classificazione del rischio nelle regioni introdotte col Dpcm del 3 novembre, correggendo le misure previste nelle zone gialle perché assomiglino di più a quelle arancioni.
Il rischio è che, con l’indice Rt in calo a livello nazionale, ci si ritrovi con i confini regionali aperti nel periodo in cui tradizionalmente ci si sposta per raggiungere parenti e amici per le feste natalizie. Un esodo che minaccia i sacrifici fatti finora, considerando che buona parte dei contagi avviene in famiglia e durante i viaggi.
I ricongiungimenti famigliari, ma per un solo figlio
Le ventilate aperture dei giorni scorsi alla possibilità di spostarsi tra regioni a dicembre sembrano ora svanire. La strategia del governo è di scoraggiare i viaggi che non siano necessari, anche se ci si trova in una regione gialla. Quindi resteranno possibili gli spostamenti per lavoro, per salute e per emergenze comprovate con l’autocertificazione. Secondo il Corriere della Sera, un’eccezione potrebbe essere consentita per i ricongiungimenti famigliari, ma solo tra figli e genitori, oltre che tra partner conviventi. Una stretta su questo fronte, secondo Il Messaggero, potrebbe prevedere di limitare a un solo figlio la visita ai genitori, soprattutto in caso di persone anziane.
Quarantena per chi torna dalle vacanze
E se in Italia sarà difficile viaggiare, andare all’estero non sarà più semplice nelle intenzioni del ministro Speranza. Con lo scontro ancora aperto sulla chiusura delle piste da sci tra i Paesi alpini, visto che Austria e Svizzera insistono nel tenere aperti i propri impianti, l’Italia punta a frenare i vacanzieri imponendo un periodo di quarantena per chi tornerà dalle vacanze, aggiungendo alla lista dei Paesi a rischio anche Svizzera e Austria, oltre a Francia, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito.
Stretta sulle cene e coprifuoco alle 21
Regole rigide che saranno accompagnate dalle raccomandazioni per le cene in famiglia, con il tetto massimo che sarà ridiscusso oggi tra i capidelegazione della maggioranza. L’ipotesi è di limitare le cene a sei persone, massimo dieci, per tavolo. Occasioni che non potranno andare avanti fino a tarda notte, soprattutto a partire dal 23 dicembre fino al 10 gennaio. In questo periodo, l’ipotesi è di imporre il coprifuoco alle 21 anziché alle 22, con buona pace per chi aveva intenzione di partecipare alla messa natalizia o festeggiare il Capodanno in una casa diversa dalla propria.
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