Recovery Fund, in Polonia il veto al bilancio Ue non piace a tutti. Regioni sul piede di guerra, e la popolazione è spaccata
A Varsavia si levano sempre più critiche contro la decisione della Polonia di mettere il veto al bilancio 2021-2027 dell’Unione europea. Una decisione che è legata alla volontà da parte degli altri Stati membri di vincolare i fondi al rispetto dello Stato di diritto e che ha come effetto indiretto quello di bloccare il via libera al Recovery Fund, il piano di aiuti agli Stati membri dell’Unione europea messo a punto da Bruxelles. Negli ultimi giorni, a Varsavia si sono registrate voci di dissenso nei confronti della strategia perseguita dal partito populista di governo Diritto e Giustizia (PiS).
L’ultima voce critica s’è levata oggi, 26 novembre, quando Marek Wo?niak, membro del partito di centrodestra Piattaforma Civica e presidente del voivodato della Grande Polonia, il secondo per estensione dei 16 in cui è diviso il Paese, ha espresso – anche a voce delle altre Regioni – grande preoccupazione per la situazione di stallo creatasi a Bruxelles: «Per le autorità locali e regionali il rispetto dello stato di diritto è d’importanza fondamentale». «Vogliamo essere sicuri che la nostra voce sia udita in maniera chiara: noi siamo la voce di una Polonia diversa», ha chiarito Wo?niak, che è membro del Partito popolare europeo (Ppe), «la situazione è seria, c’è il rischio di perdere nuovi investimenti a causa di questo veto».
A rischio fino a 57 miliardi di euro
La Polonia è stata finora uno dei maggiori beneficiari dei fondi europei. Per Varsavia, il blocco del Recovery Fund significherebbe una perdita fino a 23 miliardi di euro di sovvenzioni e 34,2 miliardi di euro di prestiti. Le preoccupazioni di Wo?niak sono quelle di una fetta importante della popolazione, come evidenzia un sondaggio dell’istituto Ibris, realizzato per il quotidiano nazionale polacco Rzeczpospolita, di orientamento conservatore-liberale. Secondo la rilevazione, il 44,8% dei cittadini è favorevole al meccanismo che vincola i fondi europei al rispetto dello stato di diritto, mentre il 44,2% è contrario e l’11% non ha un’opinione.
Nei giorni scorsi, a prendere posizione contro il governo era stato anche Rafa? Trzaskowski, sindaco di Varsavia e membro, come Wo?niak, di Piattaforma Civica. In una nota firmata anche dall’omologo di Budapest Gergely Karácsony, Trzaskowski ha attaccato: «Il veto al bilancio, di cui la Polonia sarà il maggior beneficiario, è semplicemente un’azione suicida». «È noto da anni che i principi fondamentali dello Stato di diritto vengono violati», ha scritto Trzaskowski, secondo cui il governo dovrà affrontarne le conseguenze, «ed è esattamente ciò che sta accadendo proprio ora davanti ai nostri occhi».
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