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Vaccino obbligatorio? La strada scelta dall’Australia e quelle che potrebbe prendere l’Italia

27 Novembre 2020 - 07:58 Valerio Berra
In base a un decreto firmato dal governo Gentiloni nel giungo del 2017, in Italia esiste una lista di dieci vaccini obbligatori per i minori fino ai 16 anni. Cosa succederebbe se un vaccino fosse reso obbligatorio anche per gli adulti?

Un vaccino contro il Coronavirus approvato ancora non c’è. Eppure si sta già parlando di come (e per chi) renderlo obbligatorio. Le ultime parole sono quelle del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri che durante un intervento al Forum della Sostenibilità ha chiarito la sua posizione: «Io credo che per alcune categorie debba esserci l’obbligo vaccinale. Per il resto immagino che dopo quello che si è passato in tutti questi mesi la richiesta della vaccinazione sarà estremamente alta».

Il viceministro non ha specificato per quali categorie il vaccino potrebbe diventare obbligatorio ma ha chiarito quali saranno le prime ad avere accesso al farmaco che dovrebbe mettere un argine definitivo a questa epidemia: «Innanzitutto gli anziani e la popolazione che lavora in ambito sanitario». In un altro intervento, questa volta alla trasmissione Un giorno da pecora, ha chiarito anche i tempi della campagna vaccinale: «Se la vaccinazione anti-Covid inizia a gennaio-febbraio, secondo me sarebbe utile riuscire a vaccinare fra i 6 e i 10 milioni di persone in 3 mesi».

Il
caso Australia

Mentre in Italia si deve ancora decidere la strategia migliore per il vaccino, altri Paesi hanno già fatto la loro scelta. Il ministro della Salute australiano Greg Hunt ha spiegato durante un’intervista che potrà entrare nel Paese solo chi si sarà vaccinato e avrà fatto una quarantena di due settimane. Stessa linea per i passeggeri della Qantas, la compagnia di bandiera dell’Australia. Potranno viaggiare sugli aerei della loro flotta solo le persone che avranno fatto il vaccino e sarà necessario un certificato su un’apposita app. In Italia sarà questa la nuova funzione di Immuni?

Gli
altri vaccini (già) obbligatori

Dal punto di vista clinico, i dubbi sono pochi. In questo articolo pubblicato su Open abbiamo spiegato come secondo diversi medici un vaccino obbligatorio potrebbe favorire un controllo più efficace del Coronavirus su tutto il territorio. Uno degli esperti che abbiamo sentito, Guido Forni, ha però sollevato un dubbio: «Una campagna vaccinale obbligatoria creerebbe una reazione eccessiva e contraria allo scopo della campagna. Luigi Pareyson, un grande filosofo dell’Università di Torino, diceva che un bene a cui un individuo è obbligato si trasforma in un male».

Al netto delle reazioni, in Italia sarebbe davvero possibile rendere questo vaccino obbligatorio? I precedenti per i vaccini obbligatori (per i minori di 16 anni) ci sono e al momento sono dieci: anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Questa lista è recente, visto che è stata varata dal governo Gentiloni con un decreto pubblicato nel giugno del 2017.

Il rifiuto dell’obbligo vaccinale

Eppure in Italia esiste la possibilità di rifiutare l’obbligo vaccinale. E da tempo. Lo racconta bene un paper dal titolo Analisi del rifiuto vaccinale nell’ASL 18 della Regione Piemonte su 23 anni di osservazione in cui viene spiegato come è stato possibile che 68 bambini nati tra il 1980 e il 2002 nell’area attorno ai comuni di Alba e Bra abbiano rifiutato la vaccinazione obbligatoria.

Come è chiaro, l’obbligo vaccinale riguarda solo i cittadini fino a 16 anni. I genitori che decidono di non vaccinare il figlio o la figlia possono andare incontro al massimo a una sanzione pecuniaria e all’impossibilità di iscrivere i figli a scuola, come spiegato anche da Medical Facts di Roberto Burioni.

Secondo il portale La legge per tutti, se si decidesse di rendere obbligatorio il vaccino contro Sars Cov-2, per la prima volta in Italia verrebbe imposta la vaccinazione obbligatoria per gli adulti. Una scelta non semplice, soprattutto per le modalità di attuazione. Il governo infatti dovrebbe scegliere tra una strada blanda, che prevede la possibilità di scegliere da vaccino e sanzione economica, e una più aggressiva che impone a tutti il vaccino esattamente come si fa nei Trattamenti sanitari obbligatori per i pazienti psichiatrici più gravi.

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