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RISERVATO/Fuoco di sbarramento Conte-Crimi sul rimpasto. Ma Zingaretti e Renzi lo vogliono. E balla anche il premier

28 Novembre 2020 - 19:33 OPEN
La contraerea di palazzo Chigi è entrata in azione. Mentre il capo politico reggente dei grillini rigetta ogni ipotesi di rimpasto

L’allarme è forte dalle parti di Palazzo Chigi e del Movimento 5 Stelle. Stamattina tutti i principali giornali anticipavano che subito dopo il via libera parlamentare alla legge di stabilità ci sarà il rimpasto di governo. Al premier Giuseppe Conte e ai vertici M5s non era sfuggita la convergenza sugli stessi quotidiani, nei giorni passati, di rilievi sempre più critici sull’accentramento di poteri nelle mani del premier e sull’appannamento dell’azione di governo. Da cui discenderà, secondo le analisi, una richiesta da parte degli alleati più insoddisfatti, Pd e Italia Viva, di cambiamenti nella struttura dell’esecutivo, per dargli più forza, facendo scivolar fuori i ministri ritenuti più deboli e inserendo al loro posto figure di calibro maggiore.

Per quel che abbiamo ricostruito è davvero così, e in particolare scalpitano i numeri due di Zingaretti e Renzi, Andrea Orlando e Maria Elena Boschi. Ma molti, anche all’interno dello stesso Pd, premono per un ingresso dello stesso segretario, magari come vice presidente insieme a Di Maio, per cementare il governo e mettere sotto controllo Conte: il quale ovviamente vede una simile soluzione come il fumo negli occhi. E non solo perché ricorda senza alcuna nostalgia la morsa dei vice Salvini e Di Maio nel suo primo governo.

Ma anche perché un rimpasto di quella portata non potrebbe avvenire senza una crisi formale, dimissioni nelle mani di Mattarella e attesa del nuovo incarico: il che non è mai esente da rischi, tanto più che non è certo un segreto il desiderio di molti di arrivare a un esecutivo con un altro premier, il cui identikit combacia perfettamente col volto di Mario Draghi. Sarebbe il capolinea di Conte, e pure peggio per molta parte del M5s.

La trattativa

Per questo il premier sta cercando di cavalcare lui stesso la trattativa, allo scopo di evitare ogni sorpresa. E la contraerea di Palazzo Chigi è già entrata in azione. Intanto, poco fa, con la solita nota attribuita a “fonti”, che poi sono lo stesso premier e Casalino, di questo tenore: «Presunte ‘trattative’ da parte del Presidente del Consiglio su un rimpasto di governo sono completamente destituite di ogni fondamento». Il riferimento è alla notizia trapelata proprio stamane dell’incontro avvenuto l’altro ieri proprio a Palazzo Chigi tra Conte e Matteo Renzi, che doveva rimanere segreto. Nessuno crede che il leader di Italia Viva sia andato a incontrare il premier solo per fare una rimpatriata nelle stanze in cui governò per tre anni…

Ma l’attuale inquilino del palazzo non vuole assolutamente che si pensi ciò che tutti invece pensano, e cioè che lui sta trattando il rimpasto. Per questo la nota aggiunge perentoria: «L’azione del presidente Conte, in un momento di emergenza nazionale e di difficoltà del Paese, rimane focalizzata giorno e notte sulla risposta sanitaria ed economica alla pandemia, di concerto con tutta la squadra di governo e con le forze di maggioranza, con i cui leader il Presidente Conte condivide le scelte strategiche». Questo finale vorrebbe far intendere che se ci sono incontri con i leader della maggioranza è solo per le “scelte strategiche”.

I 5 Stelle

La nota di Conte non tranquillizza i 5 stelle, che temono come una iattura qualsiasi pur minimo cambiamento. E infatti un post di Vito Crimi, capo politico tuttora in esercizio, usa toni scandalizzati: «In questi giorni noto come le parole “rimpasto” e “messa in discussione” del Governo siano sempre più ricorrenti, anche da parte di esponenti delle forze di maggioranza. Chi ne parla mi sembra fuori dalla realtà».

E poi, per essere ancora più chiaro nel suo ‘giù le mani’ scrive: «Nessuno è “sacrificabile”, come si legge in qualche fantasiosa ricostruzione pubblicata sui giornali. Chi parla di rimpasto, è fuori dal mondo. E non solo dimostra di non aver rispetto per il lavoro fatto da tutta la squadra di Governo (non solo dal MoVimento), ma continua a pensare alla politica come ad una giostra, nella quale i giocatori sarebbero più attenti a rimescolare le carte per il proprio tornaconto, piuttosto che al gioco di squadra». La similitudine sportiva di Crimi – hanno subito notato dalle altre forze della maggioranza- inciampa in una regola aurea del calcio: quella che appunto prevede le sostituzioni a partita in corso…

In copertina ANSA | Palazzo Chigi

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