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Coronavirus, terza ondata in Giappone: record di nuovi contagi. Scatta il coprifuoco a San Francisco

29 Novembre 2020 - 11:45 Redazione
Le autorità sanitarie giapponesi sono preoccupate per l’incremento delle terapie intensive. Negli Usa, che a novembre hanno registrato oltre 4 milioni di nuovi casi, preoccupa l’aumento dei contagi nella città del Golden Gate

Giappone

EPA/KIMIMASA MAYAMA | Tokyo, Giappone

Il Giappone è piombato di nuovo nell’incubo della pandemia: sabato 28 novembre, le autorità sanitarie del Paese hanno registrato il record assoluto di nuovi casi. Sono state 2.688 le nuove infezioni di Sars-CoV-2 individuate nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale dei contagi è stato aggiornato così a 145.365. Con i 32 decessi segnalati ieri, il numero complessivo di persone morte nel Paese sale a 2.119. Preoccupa però un altro record battuto da quando è iniziata la pandemia: per la prima volta, il Giappone supera la soglia delle 440 terapie intensive occupate.

Usa

EPA/JOHN G. MABANGLO | Passanti davanti a un negozio chiuso, nel quartiere di Haight-Ashbury, San Francisco

Scatta il coprifuoco a San Francisco. La città del Golden Gate, situata sulla costa Ovest degli Stati Uniti, ha annunciato una serie di restrizioni a causa dell’aumento dei casi di Coronavirus. Le attività non essenziali saranno chiuse e le riunioni vietate dalle 22 alle 5: una misura che rimarrà in vigore fino al 21 dicembre, come ha annunciato la sindaca London Breed. Anche la contea di San Mateo vicino a San Francisco è interessata dalle stesse misure.

A livello nazionale, novembre è stato un mese molto negativo per gli Stati Uniti, che hanno superato i 4 milioni di nuovi casi, oltre il doppio rispetto al mese di ottobre. Secondo i dati del New York Times, che ha sottolineato come peraltro nel lungo weekend del Thanksgiving molti Stati non pubblichino gli aggiornamenti, attualmente la media è di 170 mila nuovi casi al giorno. Sono oltre 1 milione i contagi registrati nell’ultima settimana, un dato che porta il numero complessivo dall’inizio della pandemia a oltre 13 milioni.

Biden si affida a Jeffrey Zients

Sul fronte politico è attesa l’ufficializzazione da parte del presidente eletto Joe Biden della figura che sarà incaricata di mettere a punto una strategia anti-contagio nella nuova amministrazione. Salvo sorprese il ruolo di punta sarà ricoperto da Jeffrey Zients, l’ex consigliere economico di Obama. Sarà lui che dovrà formare un asse decisivo con chi combatte sul campo contro la pandemia, a cominciare dal numero uno dell’Istituto per le malattie infettive, il virologo Anthony Fauci.

Brasile

EPA/FABIO MOTTA | Test anti-Covid a Rio de Janeiro

Nelle ultime 24 ore il Brasile ha registrato 51.922 nuovi casi di Coronavirus e 587 decessi, secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute. In totale, il Brasile ha registrato 6.290.272 infezioni e 172.561 decessi dall’inizio della pandemia. Nelle ultime settimane si è verificato un sensibile aumento delle medie giornaliere dei decessi e dei contagi nonché della velocità di trasmissione nel Paese sudamericano.

«Manca una politica centrale coordinata ed efficace»

EPA/Joédson Alves | Il presidente statunitense Jair Bolsonaro

In uno studio condotto da ricercatori dell’Università federale dello Stato di San Paolo, dell’Università di Brasilia e dell’Università dello Stato di Bahia, si legge che «la situazione si è drasticamente deteriorata nelle ultime due settimane». Gli esperti ricordano che si è riscontrato un «aumento esplosivo» nella circolazione del virus per la mancanza di una «politica centrale coordinata ed efficace» contro la pandemia e per la «mancanza di test sistematici con il monitoraggio dei casi». Il quotidiano Estado de S.Paulo ha rivelato che circa 6 milioni di test anti-Covid sono rimasti dentro un magazzino del governo federale invece che essere inviati a Stati e Comuni.

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