Appalti truccati nelle Asl piemontesi: 15 arresti. Il «sistema collaudato» per le truffe sui farmaci costosi
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Era un «sistema collaudato» quello scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha portato all’arresto di 15 persone coinvolte in una vera e propria associazione per delinquere. L’inchiesta della procura torinese coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e diretta dal pm Giovanni Caspani ha fatto emergere un meccanismo consolidato che riusciva a truccare le gare d’appalto all’interno della Asl piemontesi per un valore di circa 3,5 milioni di euro, con ripetute frodi nelle pubbliche forniture e diversi casi di corruzione tra dipendenti pubblici. Le gare coinvolte nell’indagine sono state bandite dalla Asl Torino 4, dall’ospedale universitario Maggiore della Carità di Novara, dalla Asl di Asti e quella di Alessandria.
Grazie alle intercettazioni durante l’operazione «Molosso» è emerso un «collaudato e articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara – scrivono gli inquirenti – finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate». L’indagine è partita quando è stato scoperto un ammanco di 300 mila euro per l’acquisto da parte dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino del farmaco Bon Alive, un costoso medicinale per la cura delle ossa. Dietro l’ammanco c’era l’attività di un’incaricata di un’impresa torinese che riusciva a ottenere documenti falsi prodotti da un dipendente dell’ospedale in cambio di tangenti.
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