Dpcm Natale, l’ultimo assalto per salvare le vacanze sulla neve: stop agli spostamenti tra regioni dal 19 dicembre al 10 gennaio, a cena solo conviventi
Far cambiare idea al governo sulla riapertura delle piste da sci non sarà semplice per i governatori che oggi si riuniranno con i ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari regionali, Francesco Boccia, per l’ultimo appuntamento prima che il Dpcm di Natale arrivi, prevedibilmente entro il 4 dicembre, quando sarà scaduto l’ultimo provvedimento del presidente del Consiglio del 3 novembre scorso. Le previsioni secondo i principali quotidiani è che a fronte dei dati in miglioramento ma sempre gravi sull’andamento della pandemia di Coronavirus, il governo non cederà su nessuna richiesta delle regioni, che puntano a un allentamento delle misure tanto sulle vacanze sulla neve, quanto su ristoranti e bar e spostamenti, in previsione di un Natale con l’Italia in zona gialla.
Le speranze perché restino aperti impianti sciistici, alberghi e attività della ristorazione, in particolare nelle zone montane, sono ridotte al minimo, tanto che il fronte di chi ormai punta ai ristori si allarga dal presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, a quello del Piemonte, Alberto Cirio, e del Veneto, Luca Zaia. Il tentativo da parte dei governatori delle regioni alpine, a cui si aggiunge l’Abruzzo, è di tenere aperte almeno le strutture ricettive e permettere le vacanze a chi affitta o possiede una seconda casa.
La direzione presa dal governo per il prossimo Dpcm è definita ormai da giorni e stavolta i ripensamenti sono stati impercettibili. Il nuovo provvedimento punterà innanzitutto a scoraggiare gli assembramenti, dopo le scene di folla a cui si è assistito nella prima domenica di riapertura nelle regioni rosse diventate arancioni. Stretta prevista anche per spostamenti tra regioni e naturalmente per le vacanze, con particolare attenzione ai giorni di festa, per i quali non sono previste concessioni particolari rispetto alle regole già in vigore.
Le ipotesi per il nuovo Dpcm di Natale
- coprifuoco alle 22, anche a Natale e Capodanno;
- divieto di spostamento tra regioni dal 19 dicembre al 10 gennaio. Unica concessione per chi rientra nella propria residenza o domicilio;
- ricongiungimento famigliare: il governo studia la possibilità di concedere il rientro in famiglia solo in caso di parenti che rischiano di restare soli nei giorni di festa;
- test obbligatori per chi rientra dall’estero fino al 19 dicembre. Dal 20 scatta la quarantena;
- cenone e feste: difficilmente sarà stabilito il numero massimo di persone a tavola, ma la raccomandazione sarà di organizzare le cene della Vigilia e di San Silvestro tra pochi intimi. L’indicazione è di restare tra conviventi.
Da sapere:
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