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Le regole per Natale del Cts, Ciciliano: «Bambini a tavola separati dai nonni». Ipotesi di riaprire i ristoranti a pranzo: «Così evitiamo affollamenti in casa»

01 Dicembre 2020 - 09:27 Cristin Cappelletti
Il segretario del Comitato tecnico scientifico esclude la possibilità di aprire gli impianti sciistici. Sugli spostamenti tra Regioni si cerca ancora di trovare la quadra

In vista del nuovo dpcm ci sarà un unico principio comune a guidare le scelte del governo e delle Regioni: il divieto di assembramento. Se la situazione sembra in miglioramento, almeno guardando all’indice Rt che secondo l’ultimo report dell’Iss è sceso sotto l’1.5 in tutta Italia, altrettanto non si può dire della pressione sugli ospedali che continua a rimanere elevata. Per Fabio Ciciliano, medico docente all’Università di Perugia in medicina d’urgenza e segretario del Comitato tecnico scientifico, sarà difficile consentire l’apertura degli impianti sciistici anche ai soli ospiti degli hotel, una scelta che, intervistato dal Corriere della Sera, definisce «un azzardo». E chi proverà ad attraversare i confini per sciare in Svizzera o in Austria, a questo punto il Cts consiglierà al governo di imporre la quarantena per i viaggiatori di ritorno: «Questo – spera Ciciliano – scoraggerà molti dal partire».

Cinema e teatri devono attendere

Nessuno sconto neanche su cinema teatri che il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha suggerito di riaprire almeno in questo periodo natalizio. Una deroga dovrebbe essere fatta per i ristoranti: «Per Natale, Santo Stefano e Capodanno – dice Ciciliano – si potrebbe considerare quanto suggerito dal Cts con aperture nei giorni festivi e la domenica a pranzo, anche per prevenire aggregazioni nelle case».

Spostamenti tra regioni e cene separate

Ma, come conferma il segretario del Cts, le attività dovrebbero chiudere alle 18 così da evitare poi gli spostamenti dopo le 22. E sugli spostamenti tra Regioni il Cts, conferma Ciciliano, dovrebbe riuscire a trovare una quadra alla fine. Su pranzi e cene in famiglia il consiglio è sempre lo stesso: «Indossiamo sempre la mascherina quando non si mangio. Teniamo i bambini separati dagli anziani». C’è poi l’annoso tema della scuola su cui Ciciliano si augura che le istituzioni coinvolte riescano a trovare un punto di incontro: «È il primo obbligo morale di un Paese moderno ed evoluto».

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