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Coronavirus, i numeri sono in calo ma le regioni «sbiadiscono» troppo in fretta – Il report della Fondazione Gimbe

03 Dicembre 2020 - 14:22 Valerio Berra
Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, l’ipotesi che tutta l’Italia fra pochi giorni diventi zona gialla «è più un desiderata della politica che una strategia di controllo della pandemia»

Come ogni settimana, la Fondazione Gimbe ha pubblicato il monitoraggio che traccia l’andamento dell’epidemia di Coronavirus nel nostro territorio. Tra il 25 novembre e il 1° dicembre sono diminuiti i nuovi casi positivi al Covid-19: sono 165.879 invece che 216.950. C’è poi anche la diminuzione di un altro valore fondamentale per capire come si sta muovendo il virus: il rapporto positivi e casi testati. Nella scorsa settimana era del 27,9%, ora è arrivato al 24,7%. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, diminuiscono sia i ricoveri di pazienti con sintomi che le terapie intensive. Aumentano invece i decessi: dai 4.842 della scorsa settimana sono passati a 5.055. La crescita quindi è stata del 9,9%.

La Fondazione Gimbe chiede poi prudenza al Governo nella definizione dei colori delle regioni. Secondo i dati riportati dalla sua analisi, infatti l’unico indice in calo nelle regioni che hanno abbassato il grado di allerta è l’Rt. Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe ha chiarito: «Non si intravedono risultati tangibili a 3 settimane dall’introduzione delle misure. Sbiadire troppo presto il colore delle Regioni rischia di determinare una risalita prima dell’indice Rt, poi della curva epidemica e quindi dei tassi di ospedalizzazione».

FONDAZIONE GIMBE | Il grafico con l’andamento dei contagi

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, ha chiarito anche che lo scenario in cui tutte le regioni entraranno in zona gialla non è esattamente dietro l’angolo: «Ipotesi di un Italia “tutta gialla” in tempi brevi è più un desiderata della politica che una strategia di controllo della pandemia». Nelle scorse ore il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia aveva dichiarato: «Da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali che non ci fanno allentare i nostri comportamenti».

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