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Giornata internazionale della disabilità, i capolavori degli Uffizi raccontati nella Lingua dei segni – Il video

03 Dicembre 2020 - 07:37 Davide Gangale
Il progetto consiste in una serie di video-descrizioni che consentiranno alle persone sorde di poter andare al museo e fruire pienamente di un’interpretazione loro dedicata delle opere che vi sono custodite. Basterà un semplice smartphone

Le Gallerie degli Uffizi e l’Ente Nazionale Sordi, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità che si celebra il 3 dicembre, hanno presentato l’iniziativa Uffizi per tutti: i capolavori del museo raccontati nella Lingua dei segni italiana con sottotitoli in italiano, e prossimamente anche in segni internazionali con sottotitoli in inglese. Il progetto consiste in una serie di video-descrizioni che consentiranno alle persone sorde di poter andare al museo e fruire pienamente di un’interpretazione loro dedicata delle opere d’arte che vi sono custodite. Basterà collegarsi con un semplice smartphone.

Ciascun video presenta un capolavoro, come la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, fornendo brevi spiegazioni e informazioni essenziali, in modo da non distogliere del tutto dall’osservazione dell’originale durante la visita al museo. La narrazione è stata affidata al giovane attore teatrale e televisivo sordo Nicola Della Maggiora, anche allo scopo di ricordare il diritto delle persone con disabilità a godere di pari opportunità lavorative: «Mi sono completamente perso nelle opere di tanti famosi pittori. Spesso, studiando i dipinti, mi sembrava quasi di sognare di chiacchierare con loro, di poter colloquiare con il grandissimo Botticelli, il nostro Leonardo Da Vinci, Michelangelo. Sembrava quasi che mi raccontassero le loro reali emozioni e io fossi lì come un bambino. Dover tradurre tutte queste sensazioni nella Lingua dei segni per me è stata una duplice forte emozione», ha raccontato Della Maggiora a Open.

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha spiegato così il senso dell’iniziativa: «È un ideale che si rifà alla prima apertura degli Uffizi a tutti nel 700, sotto il granduca Pietro Leopoldo. Quella fu la prima volta in cui tutti poterono entrare a vedere i tesori riuniti nel museo, a prescindere dal censo o dall’estrazione sociale. Oggi rendere gli Uffizi accessibili e inclusivi è una sfida che comprende anche gruppi di persone che in passato non sono stati al centro, ma che devono essere valorizzati». Un modo per dare valore non solo alle persone sorde, ma anche alla Lingua italiana dei segni: «Non tutti lo sanno, ma la Lingua dei segni è una vera e propria lingua che dà tutto un altro accesso rispetto ai sottotitoli. Quelli sono solo un primo passo». Dall’anno prossimo, inoltre, nell’ambito di un programma di sensibilizzazione verso le disabilità, il personale degli Uffizi riceverà una formazione specifica, che prevede anche l’insegnamento dei principi basilari della Lis.

Video: YouTube / Uffizi TV

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