Atene, arrestati due degli avvocati che hanno portato a processo Alba Dorata. Tensioni nel quartiere anarchico
In uno rapido susseguirsi di eventi ad Atene la polizia, oggi 6 dicembre, ha arrestato due avvocati dell’accusa nel processo contro l’organizzazione neonazista greca Alba Dorata, Thanasis Kampagiannis e Costas Papadakis. Al momento dell’arresto i due stavano partecipando ad una manifestazione in memoria di Alexandros Grigoropoulos, lo studente ucciso dalla polizia greca nel 2008 all’età di 15 anni, nel cosiddetto quartiere anarchico della capitale, Exarchia.
Vietati gli assembramenti
Gli arresti sarebbero avvenuti in difesa della salute pubblica, visto che il governo greco ha esteso le misure di lockdown fino al 14 dicembre in chiave anti-Coronavirus, vietando i raduni. Come dimostrano i video e le immagini circolate sui social media ci sono state tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
L’avvocato arrestato: «Il premier si comporta come Erdogan»
Oltre ai due avvocati sarebbe stato arrestato anche Petros Konstantinou, capo dell’organizzazione anti-razzista KEERFA. L’azione di polizia ha alimentato l’ipotesi che si sia trattato di una arresto politico, come fa intendere una dichiarazione di Kampagiannis: «La democrazia di Mitsotakis [il premier greco ndr] e Chrysochoidis [ministro per la protezione civile ndr] tra gli altri, ha arrestato degli avvocati oggi mentre esercitavano i loro doveri. Evidentemente invidiano Erdogan».
Il processo ad Alba Dorata
Nel processo ad Alba Dorata – dichiarata un’organizzazione criminale dalla Corte d’Apello di Atene ad ottobre – i due avvocati hanno rappresentato diversi pescatori egiziani che erano stati brutalmente aggrediti nel giugno del 2012 da alcuni militanti del gruppo in uno dei tanti episodi di violenza che hanno segnato la loro storia. Il movimento neo-nazista, cresciuto negli anni dopo la crisi finanziaria del 2008, era riuscito ad ottenere il 7% del voto nelle elezioni politiche del 2012, portando 18 deputati in parlamento, ma l’uccisione del rapper anti-fascista Pavlos Fyssas nel 2013 aveva segnato l’inizio del processo giudiziario finito con la carcerazione del suo leader, Nikos Michaloliakos, e di altre sei membri dell’organizzazione.
Foto di copertina: Twitter
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