In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀAgostino MiozzoCoronavirusCTSDpcmGoverno Conte IIMulteNatale

Miozzo (Cts) sulle furbate negli spostamenti per Natale: «Le multe non bastano, finisce che si dica “chi se ne frega”. Servono le denunce»

06 Dicembre 2020 - 08:51 Fabio Giuffrida
Il capo del Cts invoca il pugno duro per chi viene trovato a violare le regole imposte dall’ultimo Dpcm per gli spostamenti prima di Natale. Secondo lui i trasgressori vanno «denunciati per falso in atto pubblico. Per estremizzare bisogna portarli di fronte a un giudice penale, così non c’è il rischio che si prendano sotto gamba le misure»

È guerra ai furbetti del Dpcm anti-Coronavirus, a quelli che proveranno ad aggirare le norme e a trascorrere il Natale come se nulla fosse. «Possono invalidare i sacrifici di tutti, per questo sarebbe opportuno rafforzare controlli e attuare rigidamente diritto e pene», dice a Il Messaggero il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo

«C’è il rischio che qualcuno prenda sotto gamba le misure»

La soluzione, secondo Miozzo, sarebbe quella di imporre pene più severe: «Bisogna perseguirli effettivamente con una denuncia per falso in atto pubblico. Per estremizzare bisogna portarli di fronte a un giudice penale, così non c’è il rischio che si prendano sotto gamba le misure. Non può passare il messaggio che si tratta di una sorta di multa per divieto di sosta. Va a finire che qualcuno dica “chi se ne frega” lo trovi sempre».

Il nodo riapertura delle scuole

Per chi ritornerà presso la propria residenza, Miozzo chiede massima prudenza: «Non deve passare il messaggio che si torna a casa e ci sono baci e abbracci come in passato». Sulla scuola, invece, il Cts aveva suggerito il rientro in classe solo se in sicurezza, «verificando se sul territorio nazionale ci fossero o meno le condizioni per riaprirle». Ma questo cambia da territorio in territorio: «Io non vedo la ragione per cui il liceo di una cittadina della provincia di Parma debba restare chiuso perché a Milano ci sono numeri importanti».

Insomma il problema sembra riguardare soprattutto le aree metropolitane, ovvero le grandi città dove il monitoraggio sanitario è saltato e dove i trasporti, con la riapertura delle scuole, rischiano di andare in difficoltà con affollamenti negli orari di punta.

Foto in copertina: EPA/ALESSANDRO DI MEO

Da sapere:

Continua a leggere su Open

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti