Crisanti sbarca in Sardegna, il piano in tre fasi per salvare la prossima estate: dai tamponi gratis per tutti al patentino di negatività
Andrea Crisanti volerà in Sardegna da gennaio come consulente della Regione guidata da Christian Solinas, «subito dopo l’Epifania», per implementare un piano per debellare il Coronavirus «entro l’estate». Il direttore di Microbiologia all’Università di Padova, in un’intervista a L’Unione Sarda, spiega che il suo ruolo consisterà nell’organizzare «un piano preciso per utilizzare i tanti tamponi rapidi che abbiamo disponibili, concludere lo screening con quelli molecolari e diminuire così il numero di infetti». Una sorta di modello Vo’ Euganeo, «test di massa per arrivare a zero trasmissioni».
Le tre fasi del piano
Crisanti anticipa una delle prime misure concrete che vuole implementare, ovvero incrementare il numero di tamponi analizzati quotidianamente: «Dobbiamo raddoppiare, arrivare a diecimila esiti al giorno ma credo che in quattro, cinque mesi questo si possa fare. Possiamo dividere il nostro piano in tre parti. La prima: pianificare in maniera capillare l’analisi con i test rapidi, poi eliminare i casi residui con quelli molecolari. E infine il terzo step: mantenere lo scenario ottimale».
Il microbiologo si è posto come obiettivo quello di rendere l’isola Covid free entro la prossima estate. Uno scopo che, per Crisanti, è raggiungibile poiché in Sardegna «partiamo già con una condizione favorevole visto che abbiamo un Rt sotto l’uno. Poi c’è una bassa densità di popolazione e questo agevola per svolgere i test». L’età media, particolarmente alta nella regione, non preoccupa invece Crisanti: «È chiaro che la popolazione è più vulnerabile ma ai fini della trasmissione ormai l’età alta non c’entra molto».
Torna l’idea del patentino di negatività
La sfida sarà quella di liberare la Sardegna dal virus e mantenerla Covid free: «L’isola, nell’estate scorsa, è stata vittima di decisioni che non hanno preservato il suo patrimonio». Crisanti già immagina un sistema di ingressi controllati e rispolvera l’idea di un patentino di negatività: «Far entrare solo chi dimostra di avere un test negativo e in mancanza di questo far trascorrere quattro, cinque giorni in casa».
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